Il gol di Distefano a quaranta secondi (uno più uno meno poco importa) ha combinato un bel pandemonio. Di gioia irrefrenabile nella Ternana, ma lui è stato bravo a mantenere la giusta freddezza e non s’è tolto la maglia che di solito è il gesto classico di chi fa un gol importante e costa l’ammonizione. Ma il pandemonio, assai meno gioioso, l’ha creato in classifica ingoiando nei bassifondi il Bari, giusto per dirne una, che ha subito cambiato allenatore aggiungendo il quarto alla lista stagionale: Federico Giampaolo tecnico delle giovanili. Ma quel gol tanto atteso ha ributtato nel calderone addirittura la Reggiana che, c’è da credere, era andata a Lecco con l’idea di chiudere il discorso salvezza, invece ha incassato la sconfitta che le procurerà ansie pericolose ancora per qualche settimana.
Un bel calderone in fondo alla classifica. Bravo Distefano che finalmente è riuscito a segnare anche in trasferta indicando la strada a Raimondo che adesso, vedrete, si sbloccherà al Liberati. Intanto però c’è da applaudire il primo gol stagionale di Favilli. Arrivato in grave ritardo ma comunque arrivato in un momento molto importante.
Non ce la sentiamo di definirlo il gol della svolta perché questo campionato troppo spesso ci ha smentito. Però gol e vittoria sono stati sicuramente fondamentali per il cammino di una Ternana che ha vinto con merito, giocando con accortezza. Ovvero difendendo bene quando gli altri l’hanno costretta a farlo e ripartendo con decisione quando ha avuto la palla buona tra i piedi. Di Pereiro in modo particolare autore di due lanci illuminanti per Favilli (gol) e per Luperini (quasi). Ma è stata molto brava la Ternana anche quando la palla, spesso nel primo tempo, è finita nelle mani di Vitali. Più bravo lui, a volte, che il resto della compagnia per completare così una giornata da incorniciare che, al di la degli aspetti legati alla classifica (niente affatto trascurabili) ha detto che questa Ternana, fatta di giovani e meno giovani, ha un carattere e anche un cuore grande così. Il carattere di reagire alla sconfitta traumatizzante di Genova combinata col pareggio fortunoso contro il Modena. Lo ha fatto con una grande prova di squadra nella partita che pensavamo fosse la più difficile di questo lungo sprint finale. Quel derby dell’acciaio che stavolta l’ha premiata. Un'altra prima volta, a conferma che le lunghe serie positive sono fatte per essere interrotte. A proposito: a Brescia, prossima tappa, non è che le cose siano andate così bene negli ultimi anni. Hai visto mai…
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