La rabbia di Lucarelli propellente per la Supercoppa

La Ternana ha vinto a Monopoli per 4-2, nono successo di fila. Alla fine però Lucarelli era arrabbiato, e tanto. Non le ha mandate a dire ai suoi definendoli pigri e addirittura da “mai dire gol” a inizio ripresa. Insomma, la Ternana continua a mietere record, gli ultimi riguardano le trasferte: vittorie, punti e gol, senza contare che ha ormai blindato anche quello del maggior distacco inferto alla seconda (23 punti per ora). Però l’allenatore non è soddisfatto. Lui non molla di un centimetro e chiede con forza a tutti di tornare con la testa ben dentro il carrarmato. Perché lo fa? Semplice: vuole vincere anche l’ultima di campionato in casa con la Juve Stabia e sa bene che giocando con la “tranquillità” di Monopoli sarebbe durissima per i rossoverdi stante la forza e lo stato di forma degli avversari.

“Siamo schiavi dei nostri record e non possiamo chiudere con qualche figuraccia” aveva affermato il tecnico qualche settimana fa, dopo aver messo al sicuro la promozione in serie B. Non ha cambiato idea e per questo chiede ai suoi il massimo per chiudere benissimo un campionato meraviglioso.

Ma c’è un secondo motivo che spinge il tecnico a tenere i suoi sulla corda: la Supercoppa che chiuderà la stagione di serie C e che la Ternana per motivi più che ovvi, punta a vincere. La squadra dei record non può permettersi figuracce neppure nella Supercoppa che la metterà a confronto con le vincitrici degli altri due gironi. Ci sarà in lizza il Como, sicuramente, visto che ha chiuso il discorso domenica battendo l’Alessandria, diretta antagonista. E potrebbe esserci il Perugia che vincendo l’ultima di campionato, com’è probabile, si metterà alle spalle il Padova in fase calante.

Figuriamoci quindi se Lucarelli non vuole il massimo dai suoi. E lo ha detto chiaramente quando ha parlato di “partite allenanti”. Vuole il massimo in quest’ultima sfida di campionato (così come lo aveva richiesto a Monopoli) per garantire ai suoi il giusto allenamento in vista della Supercoppa alla quale le altre due contendenti arriveranno con un carico di adrenalina superiore a quello dei rossoverdi che la storia del proprio girone l’hanno definita già da un mese.

Insomma, quello del tecnico livornese è tutt’altro che un atteggiamento. E’ invece la voglia di chiudere nel migliore dei modi una stagione esaltante senza rischiare l’amarezza di un finale non all’altezza. Perché è un po’ come al ristorante. Mangi bene ma se il dessert e il caffè non sono all’altezza te ne vai con l’amaro in bocca. E Lucarelli vuole bagnarsi nella dolcezza infinita di una stagione meravigliosa.