La scelta di Bergamelli
Pensate sia scontato e banale rifiutare un contratto e confermare la propria scelta? Forse allora vi mancano degli elementi…
Il contratto offerto dalla Reggina a Bergamelli sarebbe stato un contratto più lungo e più remunerativo. Un contratto, per dirla con un luogo comune, a cui non si poteva dire di no. Più alto e più lungo del rinnovo che offriva (da prima) la Ternana e Bergamelli ci stava pensando. Anzi aveva quasi accettato.
Aveva accettato però anche l’unica condizione che aveva posto il direttore sportivo rossoverde, Luca Leone: la Ternana non poteva rimanere senza difensore centrale. E così Bergamelli, se avesse voluto, sarebbe potuto andare senza problemi alla Reggina, ma non prima dell’arrivo in rossoverde di un sostituto all’altezza. Quasi fosse una questione di tempo.
Ci sarebbe stato rammarico per vedere partire un giocatore che pur in una stagione decisamente da dimenticare, ci ha sempre messo la faccia. Si è sacrificato (anche a costo di fare figuracce) in un ruolo non suo. Avrebbe potuto andarsene quando voleva, prima di questo ritiro, cercando un confronto con allenatore e ds.
Invece nonostante la brutta stagione, nonostante un’offerta più importante, nonostante una trattativa impostata e un corteggiamento serrato, Berga ha deciso di rimanere. Per rivalsa personale, perché bisogna “rimediare” a quello che è successo lo scorso anno. Perché spirito di gruppo, perché comunque evidentemente qualcosa lo scorso anno Gallo e Leone hanno instillato in uno spogliatoio disorientato. Per aspettative: perché anche se la Ternana si è radunata davvero da pochi giorni ha già avvertito delle vibrazioni positive e un atteggiamento diverso.
Sarebbe stato più facile andar via che rimanere. Credere in questa Ternana lo ha fatto restare. È più importante di un grande acquisto: si chiama fiducia.