La due sconfitte consecutive giunte dopo la serie di quattro risultati utili (8 punti) hanno indubbiamente complicato la vita della Ternana che quest’anno, di fatto, semplice non lo è mai stata. 20 punti in classifica sono pochi quando manca un solo turno alla fine del girone d’andata. Classifica preoccupante quindi ma che può essere ancora aggiustata visto che in tre punti si ritrovano un bel po’ di squadre nell’area a rischio della graduatoria. Il problema è capire come la Ternana può pensare di cambiare ritmo e rendere meno disagiata la propria posizione in classifica. In queste situazioni la scelta più gettonata, anche la più agevole, chiama in causa l’allenatore ed è abbastanza evidente che mancare la vittoria venerdì contro l’Ascoli potrebbe costare il posto a Carbone. Ma in questo caso chi al suo posto? Un tecnico esperto potremmo presumere. Però viste le scelte antiche e più recenti della società c’è poco da stare allegri. Ricordiamo le opzioni Tesser (scelto dal duo Zadotti-Cozzella) e Breda (scelto dal d.s. Acri) che hanno portato ai risultati sperati. Ma quelle precedenti, in corsa e non (ad eccezione di Toscano) aprono a mille dubbi. Prima ancora però va fatta una considerazione di fondo. Può essere una sola partita a determinare il futuro di Carbone quando la società ha avuto a disposizione un girone intero per valutare il tecnico? Toscano venne esonerato dopo la vittoria sulla Reggina, ultima di andata. Giusto per dare una delle possibili risposte.
Altra considerazione che va oltre il tecnico e il risultato di venerdì. Da febbraio, a mercato concluso, restando così le cose la Ternana si ritroverebbe a giocare con sei elementi a scadenza e altri cinque in prestito. Di fatto con un organico che non ha un futuro certo. La situazione più complicata per trovare compattezza e chiedere sacrifici ulteriori a qualsiasi professionista, anche al migliore esistente in ambito calcistico. E questa è una situazione che non ha creato Carbone: è il prodotto delle scelte di gestione e di chi ha costruito l’organico, compreso il consulente, più o meno occulto che continua ad intervenire con autorità sulle vicende rossoverdi.
Ecco perché siamo portato a considerare quest’ultima situazione ancora più grave della gestione tecnica, peraltro evidentemente lacunosa e non solo per i modesti risultati ottenuti fin qui. Per questo, che resti o meno Carbone in panchina, sarebbe opportuno mettergli accanto un direttore sportivo con buona esperienza e capacità decisionali oltre ad aggiungere un po’ di qualità all’organico che, a cominciare dal portiere per finire agli attaccanti, mostra più di una lacuna e qualche inutile doppione.
Però, in attesa di arrivare alle scelte importanti sarà fondamentale battere l’Ascoli nella speranza che non serva soltanto ad allungare la vita ma possa contribuire a cambiarla in meglio ad una Ternana che ad oggi sta affogando nei guai.
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