La sfortuna non esiste, la sfortuna non esiste, la sfortuna non esiste, la sfortuna non esiste. Cominciate a ripeterlo anche voi. Tutti i giorni, tutte le ore, tutti i minuti. La sfortuna non esiste, la sfortuna non esiste, la sfortuna non esiste. Altrimenti si creerebbero anche degli alibi pericolosissimi, visto che in questo momento sentirsi soddisfatti, quando i risultati non arrivano potrebbe anche sortire l’effetto contrario.
Non bisogna neanche buttare tutto a mare. Perché dire che questa squadra avrebbe meritato di più è corretto. Ma capire come mai i punti meritati non sono arrivati è un obbligo. Parliamo sempre di episodi, perché alla fine sono gli episodi che determinano la partita. Ma non ci sono solo quelli arbitrali, qui quali difficilmente si può fare qualcosa. Anzi: non si può fare nulla. E ora – con il VAR – a parte la grande topica contro il Sudtirol, è difficile che ci siano errori clamorosi.
La sfortuna non esiste. La Ternana ha subito 10 gol in 7 partite. 1,42 a gara. Soltanto in una partita non ne ha presi (Bari, 0-0). Significa che per vincere le partite, la Ternana deve segnarne due. E infatti ancora non ha vinto perché due non ne ha fatti mai.
La sfortuna non esiste. Se all’inizio della stagione la Ternana sembrava essere caduta nel “vizio” della passata stagione di prendere gol ad inizio gara, ora sono tre partite che li prende alla fine della partita. E sono tutti molto pesanti. Con Sudtirol e Como sono addirittura arrivati nel recupero: e sono costati punti. Ad Ascoli sono costati l’impossibilità di riacciuffarla all’ultimo.
La sfortuna non esiste. Questi gol nel recupero, sanguinosissimi, se evitati in qualsiasi modo, avrebbero evitato una situazione così difficile. Non si può lasciare solo un giocatore in area di rigore, la palla in area di rigore non ci deve entrare. E quell’area di rigore non si può neanche scivolare in quel modo. Ma prima vanno gestite diversamente anche determinate situazioni non solo in difesa, anche in attacco.
La sfortuna non esiste. La Ternana non riesce a capitalizzare le occasioni che ha. E’ successo in ogni gara, di avere delle buone occasioni, o dei contropiede da poter sfruttare meglio. Dei tiri strozzati, di movimenti accennati. Nessuno chiede che i giocatori siano infallibili, ma la differenza fra l’XGol e i gol realmente realizzati è tanta. Troppa. E in un momento del genere aggrapparsi a un ragazzo di 20 anni non è un delitto. Due partite su sette da titolare: due gol, un palo e un gol annullato.
La sfortuna non esiste. Anche le decisioni arbitrali, che hanno fatto tanto discutere, possono non risultare decisive. Prendete proprio quelle a favore della Ternana. Il rigore sbagliato da Dionisi, martedì sera, ne è la controprova. Oppure la superiorità numerica non sfruttata nella partita contro la Cremonese: anzi Coda segna proprio quando i lombardi sono in 10…
La sfortuna non esiste. Esistono i cambi che non sempre hanno funzionato, perché chi entra non riesce comunque a ravvivare la squadra, a darle un tono superiore rispetto a chi giocava dall’inizio. Come non sempre funzionano le variazioni tattiche alle quali (a dire il vero) Lucarelli ha spesso fatto ricorso enlla sua lunga esperienza rossoverde.
La sfortuna non esiste. Esistono i dettagli. Esiste il lavoro, l’identità, la capacità di reazione. Esiste l’esperienza, esistono gli automatismi mandati a memoria, esistono i centimetri.
La sfortuna non esiste. Perché se esistesse, allora non ci sarebbe nulla da fare. E invece nulla è ancora già scritto
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