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La sindrome di Alcibiade

E' umanamente diffusa la sensazione talvolta espressa dall' individuo di essere "doppio", sempre in bilico tra l' essere indifeso o l' essere rabbioso, adeguato o inadeguato, remissivo o offensivo, "santo" o "diavolo".

Tale situazione di suggestiva rilevanza psicologica, ci riporta ad una grande del passato: Alcibiade.

Alcibiade, (Atene, 450 a.C.- Frigia, 404 a.C.), è stato un militare e politico ateniese. Oratore e statista di altissimo livello, fu l'ultimo membro di spicco degli Alcmeonidi, il clan aristocratico a cui apparteneva la famiglia di sua madre, poi decaduto con la fine della guerra del Peloponneso. Svolse un ruolo importante nella seconda parte di questo conflitto, come consigliere strategico, comandante militare e politico. Di lui si narra avesse una carattere ondivago, ambivalente, contraddittorio.

In effetti, come si evince dal Libro VII dell'  "Alcibiades" di Cornelio Nepote: " Alcibiades, Clinia filius, Atheniensis. In hoc, quid, natura efficere possit, videtur experta. Constat enim  inter omnes,qui de eo memoria proditerunt,  nihil illo fuisse excellentius vel in vitiis vel virtutibus"…"

Che poi tradotto in italiano, suonerebbe così: "

"Alcibiade, figlio di Clinia, era Ateniese. In questo (in lui), pare che la natura abbia tentato di fare le massime prove possibili, Infatti, risulta evidente tra tutti quelli che hanno tramandato la sua memoria, che nessuno più di lui è stato eccellente sia nei vizi, che nelle virtù…".

Orbene, tale atteggiamento  ondivago, sempre a cavallo tra vizio e virtù, debolezza e gagliardia, offesa e difesa, coraggio e paura, da taluni esperti viene definita per l' appunto "sindrome di Alcibiade".

Ciò doverosamente premesso  e venendo a noi, come non pensare che la Ternana, i suoi stessi giocatori e financo l'allenatore non siano afflitti dalla "sindrome di Alcibiade"?

Come spiegare diversamente lo stupefacente cambiamrento di pelle operato dalle nostre mai troppo poco amate Fere dalla scialba, debole e sconfortante prestazione espressa contro i "cari" cugini di "oltre Colle capretto", all' ardimentosa, spavalda e spregiudicata partita sfornata  contro il Latina?

E il discorso vale anche per mister Breda.

Accusato (anche dal sottoscritto) di essere stato troppo morbido e remissivo, sia in campo, che nella preparazione del match più importante dell' anno,il buon Roberto  in quel di Latina si è mostrato invece in tutt'altre apparenze: audace nello schierare una formazione spiccatamente offensiva (malgrado le pesanti assenze), baldanzoso al limite dell' impudenza e perfino "incazzoso", visto che alla fine ha rimediato pure un espulsione.

Dov' è dunque la vera Ternana.

E' quella morbida e timida, quasi impacciata "ammirata" (si fa per dire) contro i modesti calciatori del Perugia o è quella aggressiva, determinata,"massiccia e incazzata" vista all' opera contro i Pontini dell' antica (mica tanto) Littoria?

Al di la della grossa soddisfazione provata nell' aver visto una Ternana praticamente risorta dopo la scoppola (comunque sicuramente ingiusta) patita contro i biancorossi del colle etrusco, il dilemma che ora alberga negli sconcertati tifosi rossoverdi è proprio questo: pecore o leoni?

Ecco dunque che il signor Alcibiade, citato all' inizio di questo editoriale, torna ad affacciarsi prepotentemente.

Si, perchè carattere incostante e contraddittorio a parte, il generale ateniese è stato un uomo che ha comunque segnato in maniera indelebile e positiva (ma, secondo taluni storici, anche negativa) la storia di Atene.

Noi, in verità, auspicheremmo che i nostri amati rossoverdi abbandonassero gli atteggiamenti "ondivaghi", per mostrarsi invece sempre come in occasione della partita di martedi sera; tutti interpreti di una calcio brillante, piacevole a vedersi, coraggioso, grintoso e determinato.

BELLO in una sola parola!

A proseguire magari da sabato prossimo, quando al Liberati scenderanno i "lupi" del' Irpinia, allenati oltretutto da un allenatore che qui a Terni a lasciato il segno e da molti è addirittura rimpianto: Attilio Tesser.

Fere contro Lupi: sarà di sicuro una partita "bestiale"…!

Auguriamoci, dunque, che la Ternana continui ad indossare  gli stessi panni vestiti a Latina.

Anche se, è ovvio: la sconfitta (per quanto immeritata) nel derby è un onta che non potrà essere cancellata.

Almeno fino al prossimo 5 marzo 2016… 

Intanto però, cari ragazzi e caro mister, continuate a darci dentro!

Mi permetto in ultima analisi di dare un presuntuoso consiglio a Roberto Breda:

Caro mister: Martin Valjent è IMPRESCINDIBILE e FONDAMENTALE per la sua squadra!

Se lo ricordi bene.

E rammenti anche che un suo predecessore, Mario Beretta, scoprì il giocatore più forte della storia del calcio ternano (per lo meno, a mio modesto avviso), proprio a seguito di un fortuito incidente di gioco capitato ad Esposito, in occasione della partita disputata dalle Fere allo stadio Azzurri d' Italia di Bergamo contro l' Albinoleffe (2-1 finale per noi).

Tale giocatore si chiamava Luis Antonio Jimènez!

Che Le serva di esempio per il futuro…e… AD MAJORA !

 

Massimo Minciarelli

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Massimo Minciarelli

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