La Ternana alla “Potenza”: bella, cinica e ancora in crescita
Lucarelli aveva chiesto concentrazione sin dal primo minuto, e così è stato.
La Ternana ha azzannato il Potenza nei primi 15 minuti. Come un pugile l’ha messa alle corde, l’ha stordita con una serie di tiri fino ad arrivare al gol. Poi, una volta arrivata la rete di Partipilo, la Ternana si è fermata. Chissà forse per respirare, forse perché è normale che venga fuori ogni tanto l’avversario.
Ma ci rimane, nonostante la vittoria netta e mai seriamente in discussione, questo grande dubbio: se la Ternana avesse chiuso la pratica subito, continuando a martellare, magari avremmo visto una partita da spellarsi le mani. E invece dobbiamo “accontentarci” di una gara giocata da grande. Ovvero gol, amministrazione, di nuovo gol, amministrazione. Qualche fiammate, tante belle giocate, solidità difensiva. Beh… basterebbe questo no? Certo che sì, ma visto che ad essere esigenti non costa nulla, in una partita dove praticamente tutto (a parte qualche sbavatura) è andato bene, è giusto capire dove poter intervenire per rendere la Ternana ancora più forte, sicura di sé stessa o spettacolare.
Perché questa è una squadra che ha solo bisogno di trovare certezze. Di capire quanto è forte e completa e prima lo farà prima riuscirà ad essere dominante.
Questa è una squadra che ha una qualità infinita. Palumbo e Falletti fanno delle giocate, vedono il calcio, e vivono la partita forse come nessuno nel nostro girone. Sono probabilmente i giocatori più forti di tutta la serie C. Se non sono fra i primi posti sono fra i primi 5 sicuramente. E si sentono importante: si vede da come si muovono, dalle responsabilità e dai rischi che si prendono. Dalla qualità che buttano in campo.
Ma non sono due gioielli buttati in maniera casuale in campo. Sono innestati in un gruppo che comincia a funzionare, dove la qualità media è alta. Molto alta. Pensate a Furlan, Partipilo, Proietti. Pensate a Raicevic, che fa un lavoro tanto oscuro quando prezioso e che se fatto in maniera pulita porta proprio ad essere dominanti.
Pensate alla difesa. Solida, mai in affanno. Sulla quale bisogna fare un’altra considerazione.
Terza partita senza prendere gol, su quattro. Stavolta un palo, è vero. Ma proprio quel palo ci aiuta a capire la solidità della difesa della Ternana. La Ternana prende gol (o subisce azioni pericolose) solo dopo grandissimi errori individuali.
Non ci credete?
Ad Avellino contro la Paganese il gol arriva perché scivola Russo. Il rigore per una valutazione errata di Iannarilli (e poi comunque il rigore, come la punizione sono calci da fermo). Stavolta il tiro più pericoloso arriva dopo un errore di Proietti, mentre il palo dopo un errore di Iannarilli.
Quindi questa Ternana è solida. Non subisce. Gli altri saranno bravi a sfruttare le nostre indecisioni, ma la Ternana non va mai in apnea. Non ci è mai andata.
Tornare alla vittoria in casa non ha un grande significato, se non psicologico. Non sappiamo quanto aveva pesato questo nella testa dei giocatori: ma quello che la squadra deve assolutamente ricordare è di essere di grande qualità. Di essere strutturata fisicamente e di avere una qualità superiore. La consapevolezza farà il resto.
Il secondo tempo, per esempio, è stato diverso dal primo. Sicuro. Non passivo. Alla ricerca del gol attraverso il fraseggio, con fiammate. Non con cattiveria insomma, ma con giudizio. Senza risultare leziosi, ma dando sempre la sensazione di poter segnare da un momento all’altro. Come poi è successo (con il rigore).
Questa Ternana ti ruba gli occhi e dimostra di essere grande. Manca dei dettagli per fare in modo che sia una macchina perfetta. Servirà ancora un po’ di tempo a Lucarelli per oliare i meccanismi. Ma la strada (come avevamo detto dopo Palermo e anche dopo la Paganese) è quella giusta.
Basta mantenere la giusta concentrazione e la giusta aggressività. Il resto viene da solo. Come conseguenza del lavoro.