La Ternana cresce nel segno della solidarietà
Pietro Cianci e Federico Romeo nelle loro apparizioni televisive hanno posto l’accento su due caratteristiche fondamentali della Ternana.
Il bomber (Ternana Time) ha parlato di generosità. Il centrocampista (Trg canale 13) di amicizia. Due concetti tanto cari ad Ignazio Abate.
Ecco cos’è diventata la Ternana nel giro di qualche mese, nel corso di un girone di andata che pure la vista grande protagonista. La generosità ormai è visibile anche dalle tribune perché è generoso Cianci che s’impegna in un lavoro faticoso anche a una certa distanza dall’area di rigore avversaria che, viste le caratteristiche del giocatore, dovrebbe essere il suo terreno di caccia preferito.
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E cos’è se non generosità quella di Cicerelli che s’impegna in una rincorsa a tutta velocità per andare a contrastare l’avversario che potrebbe diventare un pericolo per i colleghi del reparto arretrato? Cicerelli il meglio lo da quando dribbla intorno ai venti metri, inventa assist e si carica della responsabilità di cercare il gol. Però è un generoso e allora si sacrifica per gli altri.
Abbiamo preso due esempi, non casuali, per fotografare una caratteristica della Ternana, forse una delle principali se non la più importante. Esempi che riguardano il capocannoniere del girone (Cicerelli) e l’attaccante più prolifico senza aver calciato rigori (Cianci), quindi due che visti i numeri si potrebbe pensare facciano del sano egoismo la caratteristica principale.
Sono esempi che inevitabilmente sono d’esempio per chiunque altro indossi la maglia rossoverde. Sia esso titolare conclamato che panchinaro in attesa di chiamata. Esempi che dovrebbero catturare l’attenzione anche dei più giovani, di quei ragazzi che stanno crescendo nel settore giovanile rossoverde. Perché, se qualcuno l’avesse dimenticato, sono gli esempi positivi che fanno crescere bene i baby calciatori.
Amicizia è voglia di stare insieme, di allenarsi anche quando si potrebbe godere di un giorno di riposo in più
Sul tema amicizia si è soffermato Federico Romeo centrando un altro tema molto caro ad Ignazio Abate e propedeutico a quella generosità di cui abbiamo già parlato. E’ vero che per lavorare bene insieme non è necessario essere amici. Però se questo vale in un ufficio o in una qualsiasi azienda, nel calcio vale un po’ meno perché lo spirito che lega il gruppo è fondamentale.
Si potrà obiettare che quasi sempre in una squadra che vince si possono ritrovare simili qualità. Può essere anche vero. Però vale anche il discorso inverso. Se c’è questo spirito si vince, in caso contrario diventa tutto più complicato. Di esempi in tal senso ne abbiamo avuti tanti anche da queste parti, non serve andare a scomodarne alcuni emersi a livelli più alti.
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Il successo più bello di Ignazio Abate, per ora, è essere riuscito a formare un gruppo coeso, una squadra vera
Così siamo tornati al punto di partenza, ad un tecnico che batte forte sulle questioni tattiche, uno di quelli che entra nella testa dei calciatori. Un ex giocatore di alto livello che, anche per esperienza personale ha puntato con decisione sulla costruzione di un gruppo vero, quel gruppo che con il passare delle giornate ha fatto diventare la Ternana una squadra coesa come poche altre ne abbiamo apprezzate.
Questo vuol dire che la Ternana può puntare alla promozione avendo eretto il proprio castello di gioco e di ambizioni su una solidissima base fatta di coesione, di condivisione di obiettivi e di lavoro quotidiano che in campo le consentono di essere travolgente ma al tempo stesso umile nella difesa della propria area, di un risultato che fin qui le ha sorriso sedici volte su diciassette. Ma in quella prima partita non c’era ancora la vera Ternana.