Tutti sapevamo che prima o poi sarebbe successo, è nell'ordine delle cose che tutto abbia un inizio e una fine, che tutto cambi, spesso per non cambiare affatto o quasi, e il calcio non sfugge certamente a queste regole. Chi prima, chi dopo, tutti i protagonisti dell'ultima promozione in Serie B prima o poi avrebbero dovuto lasciare la Ternana, non fosse altro che per sopraggiunti limiti di età. Però non possiamo negare che perdere gli ultimi due superstiti di quella stagione che ci ha regalato quella famosa gioia che non arriva mai, fa un certo effetto, più o meno lo stesso che ti fa quando, alla fine delle superiori, finisci gli esami e lasci quello che per te, nel bene o nel male, era un punto fermo. Ora, fatte le dovute proporzioni, lo smantellamento della Ternana che riconquistò la serie cadetta ha messo un po' tutti nello stesso stato d'animo, portando con se' un addio, un'incognita che sa di saluti e un possibile ritorno.
L'addio (o meglio, l'arrivederci) è quello del capitano. Pasquale Fazio arriva a Terni quasi in sordina, durante l'estate del 2011: 22 anni e il sogno di diventare qualcuno di importante per il calcio. E' stata la volontà di dimostrare e dimostrarsi fin dove sarebbe stato possibile spingersi a portarlo, nel campionato appena terminato, ad indossare la fascia da capitano, sulla quale ha voluto scritti i nomi di tutti i suoi compagni, perchè si sa che nel calcio, da soli, non si fa tanta strada. Quattro anni di lavoro, impegno e dedizione che sono andati oltre il campo, oltre lo stadio, tanto che Fazio, siciliano di nascita, è ormai un po' anche ternano, per volere suo e di chi a Terni ci vive e la Ternana la porta dentro. Così "un po' ternano" che il suo mancato rinnovo ha lasciato tutti un po' basiti, se non altro per le modalità con il quale è avvenuto: Lito, infatti, ha più volte ribadito che sarebbe rimasto a Terni più che volentieri, e che per molto tempo ha atteso che qualcuno dalla società rossoverde lo chiamasse per parlarne; invece no, nessuna chiamata. Nessun rancore, però, perchè i cicli finiscono e ogni calciatore questo lo sa. Ora c'è soltanto una nuova avventura da vivere nella sua Sicilia, a Trapani, dove siamo certi che darà il massimo che sarà possibile, come ha sempre fatto.
L'incognita che si tinge, ogni giorno che passa, sempre più di saluti è Salif Dianda. Anche lui, come Fazio, arriva in rossoverde nell'agosto del 2011, in prestito dal Verona, con i suoi 24 anni e la promessa di un futuro da grande del calcio. L'anno della promozione gioca un signor campionato, e nella stagione successiva ci si attende non solo una riconferma, ma una crescita sul piano delle prestazioni, ma nella vita capita anche che le cose prendano una brutta piega. Senza stare a ripercorrere tutto il calvario, a causa della rottura del legamento crociato Salif resta lontano dai campi per quasi due anni, e affronta tutte le conseguenze che conosciamo, sempre con la maglia rossoverde addosso. Quest'anno il ritorno al calcio giocato, l'emozione sua e nostra nel vederlo di nuovo in partita, certamente non ancora al top della condizione, ma con una gran voglia di riprendersi la carriera che aveva iniziato a costruirsi. Il suo contratto scade il 30 giugno, una decina di giorni fa, ma del suo rinnovo non si parla, del suo futuro calcistico non si conosce la destinazione. Se sarà di nuovo in rossoverde oppure no, al momento, non è dato sapere, anche se questa mancanza di qualsivoglia informazione lascerebbe decisamente propendere più per un no. Se "no" sarà, l'augurio è che ovunque lo porti il calcio, possa tornare a dimostare quanto vale, a se stesso e al suo pubblico.
Lo smantellamento, con la partenza di Fazio e con quella presunta di Dianda, è completato, non rimane più nessuno di quella Ternana dei miracoli, che in un anno è stata capace di passare dalla retrocessione nell'allora seconda divisione alla promozione in Serie B. Non è rimasto nessuno, nessuno a parte la possibilità di un ritorno. Il mercato che vede gli ultimi due giocatori della vecchia guardia lasciare Terni, potrebbe assistere contemporaneamente al ritorno di Domenico Toscano sulla panchina rossoverde. Niente di certo, tanto meno di ufficiale, ma le indiscrezioni vogliono che sia proprio questo il percorso scelto dal Cannibale, il bis alla guida della Ternana dopo un anno e mezzo da quel suo esonero che tanto ha fatto parlare e discutere, anche in questo caso se non altro per i modi e i tempi in cui si è consumato. Un anno e mezzo nel quale Mimmo ha ripetuto l'impresa di conquistare la Serie B con il Novara, nel quale ha ritrovato anche Cris Miglietta. Nulla di ufficiale, lo ribadiamo, ma sarebbe un curioso caso del destino se Toscano tornasse quando anche gli ultimi due giocatori che con lui hanno vinto nel 2012 se ne stanno andando: sembra quasi che quella promozione non voglia farsi dimenticare, creandosi sempre un piccolo spazio di memoria nel nuovo che giustamente avanza.
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