La Ternana e le metà. Ora è diventata una malattia. Serie da curare, altrimenti…

La Ternana e le metà. Ora è diventata una malattia. Serie da curare, altrimenti…

I numeri non mentono. Praticamente mai. Puoi interpretarli è vero. Ma ci sono certe evidenze che non possono essere nascoste o raggirate.

La Ternana in casa non sa vincere. Ha paura. Ma non ha paura la Ternana di Breda. Ha avuto paura la (breve) Ternana di Toscano. Ha avuto paura quella di Tesser. Ormai dallo scorso anno sono 14 le partite che la Ternana ha perso in casa. Solo in questa stagione 4. E la Ternana non segna dalla partita contro il Bari di fronte al proprio pubblico: mentre è riuscita nell’impresa di far segnare all’Entella che fino al gol di Caputo erano 325 minuti che non segnava fuori casa: la striscia positiva era piena di 0-0, risultato che i rossoverdi non esiste.

Basterebbe questo per riflettere. Per andare da uno psicanalista. Come mai? Mille interpretazioni, ogni volta una causa diversa. Cambiano gli interpreti, cambiano gli allenatori, cambiano i sistemi di gioco ma non cambia il risultato. E non è neanche che la sindrome del Liberati sia alimentata da una tifoseria ostile: anzi.

Sembra una maledizione vera e propria. Ma questa squadra ormai ogni volta che prende uno schiaffo sembra non avere la forza di rialzarsi, di reagire. Lo fa dopo: quando è tardi o alla prossima partita (e ora a Crotone sarà durissima). Era uno scontro diretto con l’Entella, peraltro contro una squadra non trascendentale, alla portata dei rossoverdi.

Lo dimostra il secondo tempo quando la Ternana ha giocato a una sola porta, ma non ha avuto la lucidità necessaria. Una rimonta solo a metà, un po’ come a metà sembra essere la Ternana. A metà la rimonta, a metà la reazione, a metà strada la Ternana.

Continuare così non è semplice. Non è semplice andare a vincere sempre fuori, non è normale perdere sempre in casa. Alla lunga è logorante, basta un passo falso fuori e sei fritto. E non basta neanche un secondo tempo giocato a testa bassa per salvare la partita. Forse per salvare la faccia. Ma qui serve pensare a salvare la stagione… E non farlo solo a metà. Per non arrivare in ritardo, quando ormai non si fa in tempo a recuperare…