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La Ternana e l’esempio del Milan (e di Pioli)

Il Milan è campione d’Italia e se qualcuno di voi pensava, un anno fa, che tutto questo fosse possibile sta mentendo. E’ vero che l’Inter avrebbe perso giocatori importanti e allenatore, che la Juve ripartiva, che il Napoli non era abituato. Ma pensare che il Milan potesse vincere era un azzardo.

E se voi oggi chiedete a Maldini quale sia stato il segreto ti dice “lavorare con le risorse a disposizione ma soprattutto lavorare sulla testa dei ragazzi, nella loro convinzione e soprattutto lavorare con degli uomini: perché le partite le vincono i calciatori ma per vincere campionati servono uomini”

Se invece chiedete a Pioli qual è stato il segreto del suo successo, il suo più grande merito vi risponde “di aver sempre creduto in questo gruppo, di aver sempre creduto che i miei giocatori fossero veramente i migliori, ogni giorno, anche quando le cose giravano male”.

Sembrano banalità, frasi fatte. Ma abbiamo la convinzione che non lo siano, che siano sentite, che se le sentano cucite addosso.

Le grandi imprese si fanno così. E probabilmente è quello che ha in testa Bandecchi quando parla di unità di intenti quando vuole legare insieme, intorno ad un obiettivo, le componenti di questa sua creatura: Lucarelli, Leone e squadra. Avere un pensiero unico e comportarsi di conseguenza. Valorizzare al massimo le risorse a disposizione, qualunque esse siano, consapevoli che saranno uniche.

E’ quello che sperano tutti all’inizio di ogni anno: creare la chimica giusta, l’alchimia. La Ternana ha un grande vantaggio da questo punto di vista visto che questo gruppo lavora insieme da due anni. E rimarrà questo gruppo per la maggior parte dei suoi elementi. Ci saranno degli ingressi (4) e poi dei giovani importanti a corredare la rosa. Ma lo zoccolo duro sarà quello di questi anni, con i suoi alti e i suoi bassi, con i suoi pregi e difetti, vizi e virtù.

Un gruppo che ha dimostrato tante qualità che sarà impreziosito (a livello tecnico) e che ha già molti rapporti solidi al suo interno. E su questo – vista la concorrenza che anche il prossimo anno sarà spietata – bisognerà fare la differenza. Puntare su quello che certamente non hanno gli altri. I giocatori si possono comprare (e si compreranno), il famoso “amalgama” che il presidente del Catania, Massimino avrebbe voluto comprare al calciomercato…

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