La Ternana è tornata? No. Non se n’era mai andata
La risposta delle Fere, un messaggio chiaro ai naviganti
Avevamo chiesto alla Ternana di mostrare i muscoli, di mandare un messaggio chiaro al resto della compagnia perché dopo la scivolata di Pineto poteva passare il messaggio di una squadra in fase calante, che aveva difficoltà a far gol che poteva diventare prenda anche per chi sta rincorrendo da tempo le zone nobili della classifica.
La risposta dei rossoverdi è stata chiara, diretta, inequivocabile. Vis Pesaro affondata con una prestazione che possiamo definire “da Ternana” ovvero da squadra vera, quella che Ignazio Abate è riuscito a plasmare facendola agire dentro principi di gioco chiari ed efficaci, dandole un’anima vera, un carattere forte, una voglia di emergere di superarsi partita dopo partita.
E’ stato questo il segreto dei 21 risultati utili consecutivi: un organico di qualità dotato anche del carattere giusto per venir fuori dalle paludi della serie C che propone ostacoli ovunque, anche dove non te l’aspetti. L’ostacolo Vis Pesaro però era un ostacolo conosciuto. La forza e lo stato di forma della squadra di Stellone era noto a tutti e in campo, a tratti l’ha confermato.
Ma la Ternana è stata ancopra più forte perché ha saputo far fronte a situazioni negative in avvio (gol negato da un salvataggio sulla linea), ha incassato un gol casuale ma ha tenuto duro, ha continuato a martellare creando ancora opportunità anche senza brillare perché gli avversari le mordevano le caviglie in ogni zona del campo. Poteva affondare ma non ha mai fatto temere il peggio.
Cambi fondamentali
Poi è arrivato il secondo tempo, le scelte strategiche di Abate, l’ingresso positivo dei giocatori chiamati dalla panchina e, lentamente, i marchigiani si sono sfaldati sotto i colpi di Cianci e compagni. Due gol ma tanti altri avrebbero potuto rendere la giornata ancor più gloriosa. Vittoria ampiamente meritata come hanno riconosciuto anche gli avversari. Applausi convinti. Messaggio recapitato.
La Ternana quindi è tornata? A nostro avviso non è mai andata via. E’ scivolata a Pineto. Ci può stare perché la giornata storta capita a tutti. Non è così scontato invece saper reagire con rapidità, forza e convinzione come hanno fatto i rossoverdi. Tutti. Nessuno escluso, anche quelli che hanno giocato una porzione di partita e quelli che sono parsi meno brillanti di altri. Applausi.
L’importanza di avere una panchina forte
Donati e Curcio sono entrati benissimo dalla panchina, decisivi sul secondo gol. La conferma che avere a disposizione gente di qualità da impiegare al momento giusto è fondamentale. Per questo è importante completare le operazioni di mercato. Il presidente lo sa benissimo e per questo ha piazzato due colpi importanti come Vallocchia e Millico.
Ora c’è da completare il lavoro perché niente va lasciato d’intentato pur di centrare l’obiettivo. La Ternana è forte ma dovrà esserlo ancora di più perché l’Entella vola e le altre non mollano. Si arriverà allo sprint che non è stato ancora lanciato. Ma ci siamo quasi. Per questo sarà fondamentale sfruttare l’ultima settimana di mercato per consegnare nelle mani sapienti di Abate qualche freccia in più per affondare gli avversari. Per tagliare per primi il traguardo e porre le basi per il futuro.