La Ternana si è definitivamente squagliata
3 sconfitte consecutive. 4 nelle ultime 5. Seconda consecutiva in casa. 15esima del campionato. E nonostante tutto questo c’è sempre margine dalla zona bassa della classifica, quella caldissima (i 39 punti del Cosenza e vediamo domani quanti del Brescia) e sempre 3 dall’ultima posizione dei playoff.
Sempre però se il Brescia dovesse vincere contro il Parma (a Parma) perché altrimenti la Ternana starebbe a 2 punti dai playout, con due partite davanti: il Como (che ha gli stessi punti della Ternana) a Como e poi in casa contro il Frosinone, per la chiusura dell’anno (speriamo).
Ma la Ternana è come se avesse già dichiarato concluso il campionato. Sarà per il clima che si respira intorno alla squadra, il fatto di avere ancora in testa l’obiettivo minimo. Sarà perché il silenzio stampa narcotizza tutto. Sarà la campagna elettorale che catalizza l’attenzione (non solo dei ternani). Qui non c’entra niente l’obiettivo, a questo punto. E’ una questione di motivazioni, ci pare.
Qualsiasi sia l’obiettivo sarebbe il caso di raggiungerlo il prima possibile, o tenerlo vivo. E invece sembra che si consideri praticamente scontata la salvezza (mettendola potenzialmente a rischio, anche ci vorrebbe un vero e proprio tracollo sportivo) e tutto quello che viene un surplus.
La Ternana si lascia soffocare dal primo vero grande caldo della stagione nel terreno di gioco del Liberati e dal Sudtirol, che trova un eurogol straordinario e poi non facendo che la sua gara che ha sempre fatto in questi mesi, non ha mai premuto sull’acceleratore.
Il Sudtirol ha vinto con le sue armi: fisicità, corsa e accortezza. Ha rischiato poco, è stato anche fortunato (come in occasione della mischia nel primo tempo), ma ha sempre dato la sensazione di controllare la gara. La Ternana ci ha provato, ma è stata sempre rimbalzata. Abbiamo avuto la sensazione che fosse come un bimbo che prova a reagire contro un adulto mentre l’adulto lo tiene a distanza con grande facilità. Impegno si, ma non funzionale.
La Ternana non ha più entusiasmato. Ha avuto qualche momento in cui avrebbe potuto riprendere la piazza e lo spirito perduto, ma non ne ha approfittato. E così ora – quasi stancamente – si trascina fino a fine stagione. Con il grafico delle emozioni che oscilla poco: e forse questo è il problema peggiore di tutti. Perché non arriva neanche la forza (o la voglia) di contestare.
La Ternana deve ritrovare prima sé stessa, prima di andare a vedere quello che fanno gli altri: alto o basso che sia. Tutto passa da casa nostra. Anche per quando poi ci saranno da tracciare righe…