La Ternana non segna da 300 minuti. L’ultimo a farlo è stato Ceravolo, nella partita persa in casa (immeritatamente) contro lo Spezia. Il gol dell’illusione. Poi nulla più. Qualche opportunità, ma poca incisività.
Quella che è mancata anche stavolta contro il Latina. Le occasioni ci sono state, anche se non sono state molte. Come c’è stato il gioco, perché questa squadra ha dimostrato comunque di avere un’identità. E’ mancata la zampata finale. Stavolta Ceravolo non è stato freddo come suo solito in questo ultimo periodo rossoverde. Ujkani sembrava averlo stregato. E’ stato lui quello che ha avuto le occasioni più importanti e se le è praticamente create da solo. Ci sono stati anche dei tiri da fuori are ma nulla di trascendentale. Bisognerebbe chiedersi ora una cosa soltanto: le occasioni sarebbero potute essere di più?
Secondo noi sì, soprattutto nel primo tempo, quando la mole di gioco dei rossoverdi produceva soltanto cross. E senza Avenatti in campo era estremamente difficile che ci potesse arrivare Ceravolo, stretto nella morsa di Della Fiore ed Esposito. Palla a terra è andata meglio. Visto poi che stavolta Breda ha messo in campo sicuramente la formazione più tecnica possibile (almeno dalla linea di trequarti in su).
Non è bastato neanche questo. Ma almeno si è fermata l’emorragia. Questa squadra che aveva solo perso nell’ultima settimana riprende a camminare. Come un convalescente: il classico brodino caldo per rimettersi in piedi. Ma stavolta sarebbe stato importante vincere, anche indipendentemente dalla prestazione. Per ricacciare indietro il Latina, per staccarsi dal gruppo delle pericolanti e per mettersi al sicuro in vista di un mese estremamente complicato: ora trasferta ad Avellino, poi Pescara, quindi tutti a Chiavari e per chiudere il Crotone. E visto che i punti non sono arrivati prima, devono arrivare poi.
Non essere riusciti a piegare il Latina che in campo ha messo sicuramente più che nelle altre partite, visto il recente cambio di guida, ora determina il futuro rossoverde.
Poi c’è il bicchiere mezzo pieno: la Ternana avrebbe potuto anche perderla. Il Latina ha avuto due occasioni da gol molto importanti e si lamenta per la mancata concessione di un calcio di rigore che ci poteva anche stare. In questi casi meglio portare a casa qualcosa che non portare a casa nulla.
Il cammino delle Fere è notevolmente cambiato. Sognavamo i playoff 15 giorni fa, oggi controlliamo se abbiamo perso punti dai playout. Il Lanciano (che sembrava spacciato due mesi fa) ci ha praticamente raggiunto. Ma forse non è un caso: delle squadre pericolanti il Como vorrebbe vendere, il Vicenza sta attraversando un momento di transizione molto delicato, la Salernitana ha già avuto i suoi cambi di allenatore, il Livorno vive sugli umori del suo presidente che ha cambiato direttori e allenatori, idem ad Ascoli con il dualismo mai risolto in società. Insomma la società determina, nel bene e nel male, le sorti di una squadra. Crea una linea, un solco da seguire.
Il silenzio (e le assenze) perdurante non aiuta, così come non spiegare alcune scelte. Non certo è colpa di Longarini se la Ternana non riesce a segnare. Questo è ovvio. E’ solo un altro discorso.
Per il campo ci pensa Breda e oggi comunque alcune indicazioni interessanti per aggiungere qualità alla manovra rossoverde ci sono stati: Palumbo su tutti. E visto che Falletti Furlan e Ceravolo hanno trascinato la squadra finora, siamo sicuri che riprenderanno a farlo da subito…
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