Dopo i due successi esterni si aspettava la conferma più importante nel confronto straregionale con il Gubbio. La Ternana non ha fallito l’appuntamento e se possibile, ha ulteriormente gratificato la propria tifoseria con una prestazione seria, verrebbe da dire “da grande squadra” almeno in relazione alla categoria.
Venti minuti iniziali lasciati agli avversari senza peraltro concedere niente nei sedici metri di Iannarilli poi, lentamente, ma inesorabilmente, la squadra di De Canio è uscita fuori. Minuto dopo minuto, senza lasciare scampo agli avversari. Quasi giocando come il gatto con il topo nel quarto d’ora finale.
Certo, il rigore trasformato da Marilungo (sesto gol in otto partite) ha impresso una svolta decisa al match. Un episodio, si dirà. Ma il calcio è fatto di episodi. Importante è saperli sfruttare al meglio, trarne il vantaggio massimo, costruirci sopra la propria partita. Così ha fatto la Ternana che, una volta avanti nel punteggio, ha impresso alla partita il proprio marchio. Timbrandolo a fuoco nella ripresa quando Vantaggiato prima e Lopez poi hanno reso ampio il margine sul Gubbio.
Una partita giocata con la testa prima che con le gambe. Senza alzare troppo il ritmo visti gli impegni ravvicinati (tre partite in una settimana), senza concedere niente in difesa e cercando di sfruttare al meglio il prodotto offensivo che in avvio non è stato straordinario, ma che col passare del tempo è diventato davvero troppo impegnativo per la retroguardia avversaria.
L’ha giocata bene De Canio che ha concesso minuti importanti a Pobega dal quale ha avuto in cambio una prestazione decisamente positiva, che ha riproposto Salzano sulla trequarti alle spalle dei due attaccanti garantendosi così un’alternativa credibile al gioco sugli esterni. Il rigore che ha stappato il match è scaturito da un’azione in zona centrale mentre la manovra avvolgente ha messo definitivamente al tappeto gli avversari nella ripresa. Varietà di temi tattici quindi, sperimentati grazie alla crescita fisica della squadra, al progressivo ambientamento di giovani come Callegari e Pobega, alla capacità d’incidere sul match anche entrando dalla panchina come ha dimostrato Vantaggiato, finalmente premiato dal gol.
De Canio sosteneva nella conferenza stampa di presentazione della partita che i margini di crescita della squadra sono enormi. I novanta minuti col Gubbio gli hanno dato ragione perché la Ternana per la prima volta quest’anno è stata padrona del match dall’inizio alla fine, piegandolo progressivamente al proprio volere.
Intanto la striscia positiva ha fatto lievitare anche la classifica dei rossoverdi che, pur con tre partite ancora da recuperare, si sono avvicinati ancora di più alle zone nobili di una classifica che in casa Ternana nessuno vuole guardare. Come sempre succede in questi casi, meglio andare avanti gara dopo gara senza fare voli pindarici ma cercando sempre di migliorarsi perché in questo campionato non ci sono partite facili o squadre abbordabili. Specie quando arriva la Ternana: grande designata del girone che, pur con tutte le problematiche affrontate fin qui, sta rispettando al meglio il proprio ruolo. Meritandosi l’applauso e il sostegno di una tifoseria che già comincia a sognare.
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