La partita più temuta è diventata quella del riscatto. La Ternana riscatta la sconfitta di Cremona, riscatta un avvio di campionato al di sotto delle aspettative e ritrova quel carattere e quel gioco che le aveva permesso di dominare la passata stagione.
Lucarelli torna come previsto al 4231 e la Ternana ritrova subito il suo spirito. Nel primo tempo è un assolo rossoverde (con alcuni sprazzi, naturali di Pordenone). La Ternana macina gioco, aperture, dribbling, tiri. E dopo 13 minuti è – giustamente – in vantaggio per 2-0. Poi vuole amministrare, nel primo tempo continua a spingere, ma con meno frenesia. E concede coraggio al Pordenone.
Ma è comunque una Ternana che non soffre particolarmente, una Ternana ridisegnata poi in campo da Lucarelli. Che ora sa interpretare le gare e capisce che quando non riesci ad importi (e comunque sei in vantaggio, questo non va mai dimenticato) lascia sfogare i tuoi avversari e riparti in contropiede. E così è stato. E questo è un atteggiamento maturo.
Ora se in testa avete la traversa di Camporese come spartiacque della gara forse conviene andarvi a riguardare il primo tempo: il palo di Partipilo, il contropiede di Donnarumma. Riguardare che le occasioni più importanti del Pordenone sono arrivate per delle disattenzioni rossoverdi.
La Ternana è tornata. Non è perfetta ma c’è. C’è nei principi di gioco che hanno reso questa una corazzata. C’è nei singoli: Palumbo, Falletti, Partipilo, Furlan. C’è anche in Donnarumma che sta crescendo e che si è sbloccato anche su azione. C’è in Sorensen che si carica sulle spalle (palleggiando questa responsabilità con Capone) la difesa rossoverde.
Ci voleva solo un po’ di pazienza, lavorare insieme con il gruppo, continuare a credere un quello che si era sempre fatto. Prendere confidenza banalmente con la categoria. E la Ternana fa la Ternana.
E’ vero non è perfetta, è vero si è schiacciata troppo nel secondo tempo (pur senza rischiare troppo, ma comunque abbassando il suo baricentro). Ma poi ha saputo trovare nelle sue corde la forza di colpire in maniera diversa.
E questa è una dote straordinaria: sapersi adattare. Sapere che i tuoi giocatori sono validi in qualsiasi modo la partita si metta. E che dalla panchina possono entrare degli interpreti di primo livello che possono trasformare la squadra anche tatticamente.
Il progetto di Lucarelli è complesso, profondo. Lui deve capire i giocatori ma i giocatori devono capire lui. E questa strada imboccata ci pare che sia di certo quella giusta. Senza perdere quel carattere che da sempre ha contraddistinto l’allenatore rossoverde e la squadra. Quella mentalità che Lucarelli avrebbe voluto dare alla squadra, sta piano piano arrivando… alle volte ci vuole solo pazienza. E lavoro. Pazienza e lavoro. Come vedete le vittorie arrivano e le Ternane tornano!
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