Sembrava un pomeriggio facile per la Ternana. Finalmente cinica. Gol alla prima circostanza con una bella azione (cross dal quinto di sinistra chiusura del quinto di destra) e con un protagonista inatteso: al suo primo gol in rossoverde per riscattare soprattutto la partita di andata: Ghiringhelli.
Sembrava un pomeriggio bello. La Ternana doma il Modena, riesce a raddoppiare su calcio piazzato, addirittura “spreca” il tris: annullata la doppietta di Ghiringhelli (per fuorigioco di Favilli), salvataggio sulla linea sempre su tiro di Favilli.
Sembrava una Ternana in controllo, poco pericoloso il Modena. Non era una Ternana arrembante, ma era una Ternana quadrata, solida, strutturata. Che faceva girare il pallone, che concedeva poco all’avversario se non un paio di iniziative, quasi fisiologiche. Era una Ternana che da malaticcia si stava curando in campo. Con le medicine di Andreazzoli. Sarebbe bastato solo acquisire consapevolezze. E invece è bastato uno dei rigori più ridicoli degli ultimi anni a rimettere tutto in discussione. La Ternana si è impaurita, ha avuto paura di vincere, anzi di essere recuperata. E il Modena ha fiutato la preda. La Ternana non si è resa più pericolosa, e il Modena sì. Ci ha pensato Iannarilli, ma soprattutto ci ha pensato il palo alla sua sinistra a fermare Bonfanti. Altrimenti staremo a parlare di altri punti buttati via.
Questa Ternana non è guarita. E’ sulla strada della guarigione. Ma come ormai appare evidente vive di episodi (come spesso succede in B, attenzione). Ha vissuto due partite in una, anche oggi. Il primo tempo convincente, il secondo di sofferenza. E la Ternana deve imparare a mixarsi. Deve imparare a tornare ad essere fiduciosa in sé stessa. Oggi per esempio sono venuti a mancare la fantasia e l’estro di due colonne come Partipilo e Palumbo che soprattutto nei secondo quarantacinque minuti non sono riusciti a mettersi in mostra. Ma tutto questo ci porta a dire che questa squadra ha ancora margini di miglioramento.
Questa squadra dimostra di avere testa di saperla usare: non soltanto per i due gol che sono arrivati nel primo tempo, ma perché ha saputo dosare energie e tempi, perché poteva chiudere con un passivo migliore. Poi nel secondo ha indietreggiato troppo. Prendere un gol (peraltro con una dinamica discutibile come quella che ha portato l’arbitro a fischiare rigore) non significa essere inferiori all’avversario.
Questa Ternana, in un momento di difficoltà, ha comunque risposto presente. Presente al suo allenatore, presente alla sua tifoseria ma soprattutto presente al suo presidente, che ora ha deciso di vendere. La Ternana torna in zona playoff, stacca una delle squadre che potevano insidiarla. E se per farlo in campo non bisogna buttare soltanto la classe ma anche la fortuna, ben venga.
La razionalità di Andreazzoli dovrà diventare la bussola di una squadra umorale, di una squadra che vive le emozioni di pancia. Perché noi sappiamo quanto valgono Palumbo, Partipilo e Falletti. Che ancora ad Andreazzoli non hanno fatto vedere (del tutto) la loro testa. Ecco perché queste vittorie (come le altre ottenute sotto la nuova gestione: Ascoli e Cagliari, tutte e due in casa) sono importanti. La fortuna ha giocato una buona parte nei 9 punti. Ma la fortuna aiuta gli audaci e i punti conquistati permettono alla Ternana di poter continuare a lavorare con una linea senza dover cambiare mentalità. Lavorare con la testa, appunto.
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