L’arma del ritiro per una squadra fragile e senza leader

Ritiro, e non poteva essere altrimenti dopo la seconda sconfitta consecutiva, la terza su cinque partite giocate in casa, e con la vittoria che manca da sei gare. Era il 14 settembre e quello di Vicenza resta l’ultimo squillo di una squadra che, partita sorprendendo tutti, ha frenato bruscamente fin quasi a smarrirsi. Sei partite una diversa dall’altra, gare con storie differenti ma esiti simili: dalla sconfitta immeritata contro il Bologna  alla debacle rumorosa al cospetto del Livorno. Dal pareggio di carattere di Latina passando per quello incolore di Brescia fino al pirotecnico 2-2 casalingo con l’Avellino. Talmente diversi i sintomi, a questo punto, che diventa ancora più difficile individuare la malattia e di conseguenza la cura. Ci proverà Tesser nel ritiro di Modena, sapendo però che quella contro la capolista Carpi rischia di essere la partita più importante da affrontare nel momento più complicato.

Da una parte la rosa ridotta al lumicino (fra infortuni e squalifiche sono soltanto cinque i difensori a disposizione del mister, uno dei quali è Popescu sin qua mai utilizzato) dall’altra il dovere di invertire una rotta che, pur con una partita da recuperare, ha spinto a Ternana ad un solo punto dai play out. Ed è quasi paradossale trovarsi ad accogliere con piacere il conforto della distanza dal Liberati, dove i rossoverdi in questa stagione hanno messo insieme soltanto due pareggi.

Se una costante c’è, però, è che la Ternana oggi è una squadra troppo leggera, nella testa e nello stomaco. Una squadra giovanissima (l’età media è la più bassa della serie B) a cui mancano uomini di esperienza, filibustieri della categoria che sappiano prendere per mano i compagni e portarli fuori dai momenti di difficoltà. Il classico giocatore da cercare in campo quando le gambe tremano e le idee si fanno confuse, l’uomo in grado di alzare la voce e caricarsi il resto della squadra sulle spalle. Caratterialmente prima ancora che tecnicamente. Se lo scorso anno era toccato ad Antenucci assumersi questa responsabilità, oggi nella rosa di Tesser un giocatore così non c’è. Il mercato è lontano e viste le scelte scellerate fatte in estate attendersi rinforzi pesanti significa con tutta probabilità illudersi, per  cui a questa Ternana resta soltanto la possibilità di rialzarsi come gruppo. Per questo il ritiro di Modena può essere la mossa più azzeccata per preparare la partita di Carpi. Per questo, parallelamente, può rappresentare anche l’ultima spiaggia.

Non dovesse funzionare, il rischio che la Ternana si lasci terrorizzare dai propri fantasmi e dagli avversari si farebbe altissimo e la salvezza sempre più complicata in un campionato in cui servono sangue freddo e nervi saldi. Il pubblico, e il dopo partita contro il Trapani lo ha dimostrato di nuovo, ha già stretto un patto con la squadra e ha capito la necessità di stare al fianco di questi ragazzi. Ora sta a loro guardarsi negli occhi e compattarsi per superare i limiti individuali e farsi gruppo, uscendo insieme da questa situazione.  Sotto la guida di Tesser possono farlo e il tecnico ha già dimostrato la scorsa stagione la sua capacità di pacificare e compattare gli spogliatoi. La via per la salvezza è nelle sue mani e nella testa dei giocatori. Se Modena sarà una nuova partenza ce lo dirà la prima fermata di Carpi.