La Ternana è prima in classifica, ha un vantaggio sulle dirette inseguitrici che comincia ad essere consistente, sta iniziando una fuga importante (se non addirittura decisiva), ha letteralmente stracciato la seconda, la terza e la quarta della graduatoria realizzando in queste tre partite 11 gol subendone solo 2, ha il miglior attacco d'Europa nei campionati professionistici e la miglior difesa del campionato e, come se non bastasse, gioca un calcio assolutamente spettacolare, mai visto da decenni qui a Terni!
Ma nonostante questi incredibili dati, del tutto inimmaginabili alla vigilia del torneo, il suo nocchiero Cristiano Lucarelli continua giustamente a predicare ai suoi la massima prudenza e concentrazione, vietando qualsivoglia volo pindarico e imponendo di tenere i piedi ben piantati in terra.
E fa bene, perché nulla è stato ancora vinto; e, ammesso e non concesso, troppa acqua dovrà ancora passare sotto i ponti prima di festeggiare.
Lo stesso Presidente Stefano Bandecchi ed il suo vice Paolo Tagliavento non perdono occasione per invitare la tifoseria a volare basso senza farsi troppe illusioni, perché l'unica cosa certa è l' "incertezza" del campionato, soprattutto di quello di serie C, dove bastano un paio di passi falsi per rimettere tutto in discussione.
E poi sicuramente, direi quasi statisticamente, verranno i tempi duri, perché è impensabile che la Ternana continui a marciare a questo ritmo devastante.
Lo ammettono tutti gli stessi protagonisti in rossoverde, compresi i tifosi più datati ed esperti.
E nel contempo lo sperano in maniera sin troppo "gufesca" gli avversari, evidentemente scottati dagli "schiaffoni" ricevuti dalle Fere.
Ovviamente l 'augurio è che la "gufata' gli si possa ritorcere contro…!
Questa la doverosa premessa.
Ma poi – ditemi – come si fa ad impedire alla tifoseria delle Fere di sognare a occhi aperti?
Una tifoseria da anni depressa da risultati deludenti.
Reduce da 14 anni assurdi vissuti sotto la gestione di una società quantomeno ectoplasmatica e totalmente assente dal contesto sociale ternano. Che ha sulle spalle, tra l'altro, la pesante responsabilità di aver allontanato dal Liberati almeno una generazione di tifosi e di aver fatto disamorare tutto il resto.
Una tifoseria gratificata in questo lasso di tempo enorme soltanto da un' impensabile promozione in serie B e da un paio di decenti campionati nella cadetteria, ma vissuti sempre senza troppo entusiasmo e calore.
Tradita dalla sorte nel momento della massima felicità sportiva (salvezza ottenuta all'ultimo tuffo con Liverani e clamorosa vittoria a Perugia in rimonta).
Illusa e poi subito disillusa da un cambio di società che è costato la retrocessione.
Reduce da un paio di campionati di serie C sicuramente poco esaltanti nonostante le premesse e le promesse.
Violentata, infine, da un arbitraggio scandaloso in occasione del quarto di finale dei play off in quel di Bari.
Metteteci pure l'incubo che stiamo vivendo tutti in questo momento: la paura del contagio, i nostri cari che ci lasciano nella più atroce solitudine, la depressione economica del nostro territorio (a proposito: un abbraccio a tutti i dipendenti della Treofan con l' invito a tenere duro!), le decine di esercizi commerciali che chiudono perché non riescono ad andare avanti, le tante famiglie ridotte allo stremo, i suicidi di amici che ci lasciano per disperazione…
Poi succede quello che sta succedendo, sia pure in un contesto effimero come quello del mondo del calcio.
E allora mi sembra del tutto giusto che tifosi della Ternana siano autorizzati a sognare ad occhi aperti e si gustino fino all'ultima goccia questo esaltante momento, visto che, oltretutto, non possono nemmeno mettere piede dentro lo stadio per bearsi dal vivo delle giocate delle Fere.
E per fortuna che c'ha pensato Stefano Bandecchi a permettere alla tifoseria rossoverde di poter seguire almeno in tv le prestazioni dei propri beniamini, nel suo ennesimo slancio umanitario in favore di Terni e dei ternani.
Poi succederà quello che succederà.
Perché anche il più acceso tifoso sa perfettamente che prima o poi l' inciampo ci sarà.
Ma intanto, lo ripeto: lasciateci sognare!
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