Lo scorso anno le castagne dal fuoco ad una Ternana troppo spesso ad un passo dal baratro, le ha tirate fuori quasi sempre Mirco Antenucci, l’attaccante autore di 19 gol (12 su rigore) ceduto in estate al Leeds. Quest’anno invece l’incombenza ricade inevitabilmente su tutta la squadra che, come un anno fa, dopo un avvio brillante si è complicata terribilmente la vita. La differenza sostanziale tra le due stagioni è proprio questa, forse anche l’unica. L'anno passato quando andavano male le cose c'era il capitano che si caricava sulle spalle il resto del gruppo e tirava la carretta. Quest'anno in rosa non c'è nessuno capace di tanto o almeno, ad oggi nessuno ha dimostrato di possedere questa qualità. Così dopo 12 partite di campionato e appena 11 punti in tasta c'è bisogno che tutti si rimbocchino le maniche e riprendano a giocare da squadra.
Fazio e compagni quando lo hanno fatto sono stati capaci di centrare risultati importanti. Ultimamente invece qualcosa manca e non mi riferisco soltanto ai punti. Manca l'umiltà di capire che è meglio un pallone in tribuna piuttosto che un dribbling azzardato al limite dell'area, oppure che bisogna giocare sul sicuro perchè l'imprevisto è sempre dietro l'angolo (errore di Brignoli a Chiavari ndr.). Ma manca anche l'attenzione e come ha detto Bojinov la “cazzimma” perchè se crei ma non concretizzi allora è tutto inutile. C'è bisogno di una Ternana operaia. Dove tutti siano disposti a fare una corsa in più anche per il compagno che potrebbe andare in difficoltà. Perchè di fuoriclasse in questa Ternana non ce ne sono. C'è un gruppo omogeneo, di buon livello, magari senza grande personalità e di sicuro senza il solista, il pezzo pregiato che può risolvere con una giocata le situazioni più intricate. Ma questo non vuol dire nulla. Il calcio ha dimostrato anche recentemente come ad esempio l'Ascoli sia retrocesso in Lega Pro pur potendo contare su Zaza che faceva gol in continuazione o come il Cittadella resti saldamente in B pur non avendo “fenomeni” in rosa.
Sono d'accordo con Vitale che questa intrapresa dalla Ternana è la “strada per la retrocessione” così come concordo con Bojinov quando dice che “pur con tutto il rispetto l'Entella non è superiore a noi”. Già ma ha vinto la partita mettendo tre punti in tasca e allungando sulla Ternana distanziandola di cinque punti. Per questo le parole dei rossoverdi restano apprezzabili ma alle stesse è tempo di far seguire i fatti dimostrando sul campo che ci sono qualità morali e tecniche sufficienti per trarsi d’impaccio. Anche soffrendo. Da queste parti è la consuetudine.
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