Le testa piena di domande
La Ternana sarà ceduta a Nicola Guida. E questo è un fatto. Come un fatto è che lo spessore economico fra l’Unicusano e Pharmaguida sia rilevante.
E quindi già qui scatta la prima domanda, da fare ad entrambi. Come si intende proseguire nel progetto Ternana e secondo quali direttrici?
Che la Ternana possa cambiare la propria traiettoria (cambiando proprietà) è assolutamente legittimo. E non ci sarebbe nulla di male. Costi più contenuti, ambizioni differenti, stessa passione. Quello che stride con questo scenario sono le dichiarazioni di Bandecchi: venderò la Ternana a chi potrà garantirgli un futuro di livello.
La Ternana la passata stagione ha speso 13 milioni di euro solo di stipendi. In questi ultimi due anni, come da bilancio regolarmente depositato, “si segnala che il socio unico dalla data 01.07.2021 alla data del 27.09.2022 ha versato nelle casse sociali euro 16.522.838” e appena sopra “si precisa che la continuità aziendale della società viene garantita dalle continue immissioni da parte del socio di riferimento […]. L’immissione di finanze si rende necessaria per far fronte agli insufficienti introiti derivanti dalla gestione caratteristica della Società che, anche nel corso della prossima stagione sportiva (22/23) non saranno sufficienti a far fronte a tutte le obbligazioni e a tutti gli impegni della Ternana Calcio SpA”.
Quando Bandecchi prese la Ternana, Longarini volle che il nuovo proprietario, chiunque esso sia, potesse garantire – almeno per i successivi due anni – lo stesso suo tenore. Lui dichiarava di rimetterci personalmente circa 3 milioni di euro all’anno. Bandecchi non solo si permise questa cifra, ma andò addirittura oltre. Tanto da arrivare ai numeri di cui sopra.
Dire che quindi alla Ternana sarà consegnato lo stesso futuro significa pensare che sotto la presidenza Guida si possano spendere gli stessi soldi. Sia chiaro qui non si vogliono fare i conti in tasca a nessuno. E per fare calcio non c’è bisogno di spendere per forza certe cifre. Ma c’è bisogno di chiarezza. Sul futuro.
Nella duplice veste di Sindaco e attuale proprietario, Bandecchi non può esimersi da questo tipo di confronto/risposta. Se la Ternana, domani, non dovesse avere lo stesso tenore di vita, lui sarà sempre a Palazzo Spada e sempre a lui si potrà rendere conto.
E’ per questo che crediamo che il primo ad essere convinto sia proprio Bandecchi: sarebbe un autogol clamoroso non mettere la Ternana, la “sua” Ternana, la squadra della “sua” città, in mani non adatte.
E qui si innesta un altro discorso, altrettanto importante. Il ruolo di Massimo Ferrero. Ieri su TAG24 è comparsa una sua foto e una serie di illazioni riguardo a un suo possibile coinvolgimento nella nuova Ternana. Noi sappiamo soltanto che Guida e Ferrero sono amici, che condividono lo stesso avvocato (che ha curato l’intermediazione) e che non ci sarà (e non c’è stato) alcun coinvolgimento di Ferrero in questa situazione. Che sia amico di Guida è un conto, che sia in qualche modo proprietario della Ternana è un altro. Ma anche questo è un aspetto che va chiarito. Nell’interesse comune della Ternana e nell’interesse della tifoseria.
Ora Bandecchi, da Sindaco, ha certamente molti impegni e molti fronti aperti. Alcuni anche urticanti. E proprio la sua posizione da Sindaco gli ha imposto (per via dell’incompatibilità) di dover rinunciare alla Ternana. Rinunciare alla proprietà (e presidenza) della squadra non significa rinunciare alla correttezza, alla trasparenza e al futuro della squadra.