L’equilibrio
Dicesi "equilibrio" (dal lat. aequilibrium, comp. di aequus «uguale» e libra «bilancia») lo stato di quiete di un corpo.
Più in generale, la condizione per la quale un corpo sta fermo per un compensarsi delle azioni che su di esso si esercitano, o, anche muovendosi, conserva un suo determinato assetto.
Già dalla definizione, notiamo una caratteristica interessante dell’equilibrio: la stabilità.
In effetti se non c’è stabilità, la definizione di equilibrio viene sempre accompagnata da diversi aggettivi,che lo trasformano in qualcos’altro.
Quindi per sentirci in equilibrio dobbiamo sentirci stabili, nessun componente deve variare in alcun modo.
Ma in tutta sincerità: è sempre possibile rimanere in equilibrio? O piuttosto tentiamo di farlo? Che cosa significa mantenere un equilibrio stabile?
Al di là delle ovvie considerazioni, affermare che siamo costantemente alla ricerca continua di un equilibrio, di qualcosa che ci faccia sentire saldi, di avere una ruota di scorta emozionale come ancora della tranquillità, non è così scontato come potrebbe sembrare.
Tant' è vero che, anche nel calcio, la ricerca dell' "equilibrio" appare spesso impresa ardua.
Prendiamo il caso della Ternana targata Breda.
7 partite, 4 vittorie, 3 sconfitte.
Ma soprattutto, un' insolita, abnorme, alternanza di risultati: una vittoria, una sconfitta, un' altra vittoria, un' altra sconfitta…e così via.
Concediamo al "nostro" tutte le attenuanti del caso, generiche e specifiche, quali l' aver ereditato dalla precedente gestione dimissionaria un gruppo verosimilmente slegato e da ricostruire, il poco tempo avuto a disposizione per cercare la quadratura del cerchio, la necessità di approfondire la conoscenza del materiale umano e tecnico della rosa giocatori.
Resta il fatto però che la ricerca dell' "equilibrio" (nel caso specifico della Ternana: la costanza di rendimento e di risultati), a modesto avviso di chi scrive, non può prescindere dall' adozione di alcune inevitabili scelte, anche dolorose se vogliamo, che passo brevemente a sviscerare.
Innanzitutto, l' utilizzazione costante dei giocatori che diano maggior affidamento.
Sostenere che la presenza in campo di giocatori come Meccariello, Valjent e Dugandzic
sia da ritenersi fondamentale è cosa fin troppo scontata, dato anche il modesto rendimento offerto da altri giocatori, attualmente utilizzati con troppa insistenza.
E questo senza null' altro voler contestare a chi ha già avuto fin troppe opportunità per rimettersi in carreggiata.
L' accomodarsi per qualche tempo in panchina non può che giovare al giocatore giustamente motivato.
Se poi, invece, le motivazioni non ci sono (o non ci sono più), la risoluzione del problema deve passare automaticamente alla società e al Direttore Sportivo.
Secondariamente, l' evitare di "snobbare" l' avversario e di incorrere in astruse convinzioni di "onnipotenza".
Il campionato di Serie B è strano: si può vincere con le prime della classe (vedi Bari) e, nello stesso tempo, rimanere sconfitti dalle presunte "ultime" (vedi Avellino).
E' questione dunque di concentrazione e di giusta motivazione.
E qui ci deve lavorare forte l' allenatore, cercando di ovviare a quegli "sbalzi di umore" troppo spesso ricorrenti nei suoi giocatori.
Infine, il trovare un assetto di gioco che si dimostri efficace sia contro le squadre "aperte" (lo stesso Bari), che, soprattutto, con quelle che si "chiudono a riccio", sciorinando un catenaccio degno del miglior "Paron" Rocco (p.e. il Perugia).
Non è mio uso e costume dare i "numeri" (lascio questo esercitazione mentale a chi meglio di me capisce di tecnica calcistica…e ce ne sono tanti…), ma credo che nelle corde del nostro bravo allenatore (non è una presa in giro, ma è la mia convinzione) ci sia anche la capacità di cambiare in corsa l' assetto della squadra, utilizzando i giocatori adatti alla bisogna.
E, fortunatamente, quest'anno i giocatori ci sono.
Ciò premesso e adottato, la ricerca di quell' "equilibrio" cui si faceva riferimento all' inizio di questo editoriale, potrebbe trovare uno sbocco positivo.
Con grande soddisfazione dei (sempre più scarsi) tifosi delle Fere.
E chissà che quest' anno non sia la volta buona di poterci togliere qualche bella soddisfazione…
Forza Mister! Forza ragazzi!
Regalateci un sogno!
Ce la potete fare!