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L’esonero di Pochesci: tra il campo e le interviste Ora non si può più sbagliare

Arriva la bomba. Proprio quando meno te lo aspetti, quando c’è una partita recuperata all’ultimo secondo, che dimostra ancora una volta la voglia di questa squadra di non mollare mai. Una partita in cui le decisioni arbitrali hanno pesato: dalla mancata espulsione di Zito al retropassaggio giudicato volontario e che ha portato al 2-1 della Salernitana.

Sandro Pochesci non è più l’allenatore della Ternana. Decisione arrivata alle 23, direttamente dal patron. Proviamo ad interpretare, consapevoli di poter non aver centrato le motivazioni, in attesa di approfondire con il presidente Ranucci, con il ds Evangelisti e principalmente con il patron Bandecchi. Dall’orario possiamo intuire che Bandecchi non solo non abbia apprezzato il risultato (primo tempo sottotono, ma comunque un secondo tempo gagliardo e quindi di sicuro non può essere rimasto scontento) visto che si aspettava la vittoria ma anche le dichiarazioni in tv. E i nervi tesi post intervista.

Che fosse sotto la lente d’ingrandimento non c’erano dubbi. Lo aveva detto da Dubai direttamente Bandecchi: Pochesci doveva stare attento alla sua comunicazione. E in tv, alle radio ha dato sicuramente una lettura giusta di episodi chiave della gara e ha difeso la grande voglia della squadra. Tutti concetti giusti: purtroppo i modi no. E sui modi stavolta Bandecchi non ha voluto transigere.

Poi cercheremo di capirne di più, perché le nostre sono soltanto congetture.

Di sicuro però alla base ci sono i risultati: perché sempre i risultati nel bene o nel male decidono le sorti dell’allenatore. Le aspettative di Bandecchi erano molto alte, ha sempre voluto difendere un gruppo di lavoro, il suo gruppo di lavoro. Ma i risultati non hanno aiutato Pocheschi. Va detto che la squadra la prestazione l’ha sempre fatta (o comunque quasi sempre), difficilmente si è fatta mettere i piedi in testa. Ma purtroppo le vittorie sono state poche.

E la società ha il dovere di chiedersi se sta facendo il massimo per salvare la Ternana. Perché al di là dei sogni, al di là delle battute, al di là delle prestazioni conta la classifica.Pochesci è stato una delle novità più interessanti di questo anno in serie B: ha portato un calcio nuovo, un calcio offensivo. Ha ridato spirito a una piazza che era un po’ frenata nell’entusiasmo. In alcuni momenti ha vissuto sull’eccesso. Si è innamorato di Terni. Ha messo passione, tutta la passione di cui disponeva, al servizio della squadra. Si è infiammato, ha arringato. Si è incazzato, ha pianto. Ha esultato, ha riso. Ha messo 6 attaccanti per poi prendersela con i difensori. Ha fatto giocare un 2001 in porta. Ha rispolverato e valorizzato tanti giocatori che si sono messi a sua completa disposizione. Ma gli è mancata sicuramente la fortuna in molte circostanze e un pizzico di esperienza in altre.

Pochesci si è innamorato di Terni e buona parte Terni si è innamorata di Pochesci. Pochesci ha rianimato una piazza: c’erano i pochesciani e gli antipochesciani. Ha esaltato e diviso. L’amore, neanche nella città di san Valentino, fa muovere la classifica o segna i gol.

Così è arrivata la decisione più dolorosa: perché l’esonero è sempre traumatico. Ma una società ha il dovere di prendere in considerazione anche le decisioni più difficili. E se necessario metterle in pratica.

Ora la Ternana senza Pochesci si salva? Pochesci abbiamo detto a lungo che era un valore aggiunto per questa squadra. Ora si è deciso di cambiare per vedere se cambiando allenatore cambia anche il vento o la classifica. Ora siamo pieni di domande… Che succede? Chi arriva? La soluzione più logica è Mariani, da sempre nei pensieri di Bandecchi. Un altro esordiente.

Ecco se possiamo fare una riflessione ulteriore è che si dovrebbe trovare un allenatore che abbia la stessa carica di Pochesci ma esperienza in più. Magari sì, per provare a cambiare, che non abbia i suoi eccessi. Eccessi che finora hanno permesso alla Ternana di divertirsi, di sentirsi viva, nonostante la posizione in classifica.

Quando cade l’allenatore, cade il primo alibi. Ora non ce ne sono per nessuno. Neanche per chi sceglie. Abbiamo sempre detto, e non ci tiriamo indietro ora, che tutte le componenti della società e della squadra, ci stavano mettendo l’anima. Ora bisogna andare oltre. E salvare la squadra. Azzerare tutto e ripartire: non ci sono molti margini di errore.

Redazione TernanaNews

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