L’esplosione della crisi

La situazione sarebbe stata molto complicata anche senza il finale incandescente di partita. Che comunque c’è stato è ha gettato ancora più benzina sul fuoco. Ora la situazione è incandescente in casa rossoverde.

I rapporti tra il presidente e buona parte della tifoseria (sicuramente le due curve) sono pessimi. Andreazzoli si è dimesso, Lucarelli è ancora sotto contratto ma ancora non è stato chiamato, la Ternana ha perso due partite consecutive, nelle ultime 4 non è riuscita a vincere e nel 2023 è riuscita a portare a casa soltanto 3 vittorie. Sebbene il presidente creda ancora nella serie A, ora visto il trend conviene prima puntare i piedi ed evitare la caduta libera.

L’allenamento di domani sarà fatto, molto probabilmente, dagli uomini della società, Mammarella in testa. Sarà il solito defatigante, con però vista Palermo. E mentre Bandecchi penserà se chiamare o meno Lucarelli, a che condizioni e con che spirito, la squadra comunque dovrà affrontare un turno infrasettimanale contro una delle squadre più in forma della B.

La decisione di Andreazzoli è stata improvvisa e certamente non pianificata. Ci dispiace vedere andare, dopo così poco tempo, un allenatore capace, serio e preparato. Che sicuramente non è riuscito ad attecchire a Terni per milioni di motivi e che si è preso una responsabilità rara nel mondo del calcio. Sono pochissimi quelli che si sono dimessi. Il fatto che si sia dimesso deve far riflettere, al di là che dare lo spessore dell’uomo. Perché si è dimesso Andreazzoli? Solo perché non sentiva sua la squadra? O perché ha visto che non riusciva ad incidere come avrebbe voluto? Oppure perché non la ritiene adatta all’obiettivo? O perché la situazione esterna che si è venuta a creare non lo fa sentire a suo agio, nonostante l’esperienza? Queste sono domande a cui probabilmente non avremo risposta e che ognuno di noi interpreterà come vuole.

Fatto sta che la squadra ora è senza guida tecnica e che all’orizzonte si prefigura un possibile ritorno di Lucarelli che invece ambiente e squadra li conosce bene e che era riuscito a ottenere risultati certamente migliori. Ma che per contrasti (professionali) con il presidente era stato mandato via. Bandecchi è tornato chiaramente sull’argomento: è diviso fra l’orgoglio e la ragione. Ma intanto la chiamata non è arrivata. E non è scontata neanche la risposta di Lucarelli: visto che si è parlato (scherzando, ma forse neanche troppo) di un’altra lettera.

La Ternana è in mezzo al guado. I giocatori, già mentalmente deboli (visto che ogni episodio contrario sembrano sciogliersi), sono in mezzo al guado. Fra contestazioni e cambi di allenatore. Ha parlato solo il presidente, con la solita veemenza, con i suoi concetti (giusti) portati anche all’estremo (e in qualche caso anche oltre). E quando ha questa veemenza è difficile arginarlo, magari ricondurlo a una situazione di (relativa) tranquillità.

Ora chi ci può rimettere è soltanto la squadra. Paradossalmente Bandecchi voleva vendere la società prima possibile per poter dare alla squadra la giusta serenità per questo trittico di partite. E’ rimasto e noi pensavamo che questa tranquillità fosse una logica conseguenza. Per tutti i motivi che abbiamo espresso in questi giorni. E’ successo esattamente il contrario. Ecco perché ora conviene pensare a puntellarsi per non cadere ancora più in basso.

In 45 minuti la Ternana ha visto dissolversi un lavoro di mesi, forse di anni. Rischia di evaporare definitivamente anche l’ambizione. 

Bandecchi dice che la Ternana è sua. E’ vero: paga lui. Ma le cose funzionano se la Ternana è di tutti. La Ternana è esistita ed esisterà anche senza Bandecchi. Magari più brutta, certamente meno ricca. Ma ci sarà. E magari vincerà di nuovo. La Ternana, come tutte le altre squadre, è certamente di chi paga, ma è anche certamente di chi la tifa. E questo è pacifico, lo sanno tutti. Non è una macchina o una macchina o una casa! E' un bene "pubblico" e bisogna tener conto anche della tifoseria (non a prescindere, ma senza neanche generalizzare). E la Ternana (come qualunque altra squadra) vince se tutte le componenti sono unite. Anche nell’anno della promozione (nonostante le porte chiuse) era così. E’ stato lui il primo a voler sentire l’affetto della gente regalando a tutti i tifosi di Terni la possibilità di vedere quella stupenda creatura in tv, spendendo (anche lì) un sacco di soldi. E’ stato lui a inventarsi Terni con il Cuore, per far vedere che la Ternana non era solo un gruppo di bei ragazzotti intorno ad un pallone.

Questa situazione di enorme frattura non può portare a nulla di buono. Questa situazione di enorme confusione non può portare a nulla di buono. A maggior ragione se i risultati non arrivano. O forse anche i risultati che non arrivano ne sono la conseguenza. E’ come la storia dell’uovo e della gallina. 

Bandecchi è un uomo intelligente e di successo. Lo sa meglio di noi.