La sconfitta delle Fere ad Ascoli (la decima in 17 turni) non è ingiusta e beffarda come quelle rimediate a Salerno e Crotone ma non è neanche una disfatta come quella casalinga contro l’Avellino. Insomma, si tratta di una prestazione sotto tono e non di un tracollo catastrofico, come invece si potrebbe evincere dal durissimo comunicato post-partita di Simone Longarini.
LONGARINI L’amministratore unico segue la squadra al “Liberati” (sempre), in trasferta (spesso) e durante gli allenamenti (ultimamente un paio di volte a settimana). Pertanto merita di essere elogiato senza mezzi termini. Questa volta però offre l’impressione di voler parlare “alla pancia” del tifoso medio, indispettito per l’ennesimo ko dei rossoverdi e quindi poco incline ad analizzarne razionalmente le cause. Di qui alcune espressioni, tipo “atteggiamento non professionale” e “vergogna”, davvero eccessive. Le reprimende alla squadra dovrebbero avvenire sempre all’interno dello spogliatoio (i panni sporchi si lavano in famiglia…) ma se sono pubbliche devono (o dovrebbero) essere moderate, nei toni e nei contenuti. Anche perché i comunicati diramati dopo la sconfitta in Coppa Italia di Crotone (alla vigilia di Ferragosto e con l’organico in fase di allestimento) e dopo quella di Modena alla terza giornata (gol decisivo nel finale dopo un incontro molto equilibrato) hanno messo in grande difficoltà mister Toscano, che poi nell’impossibilità di comunicare col numero uno di via Aleardi ha scelto di rassegnare le dimissioni, rinunciando a 9 mensilità e condannando se stesso a 9 mesi di forzata inattività. Grave errore aver messo sotto pressione l’ex trainer (unico del torneo cadetto ad aver svolto il ritiro precampionato senza la metà della rosa, quella formata dai volti nuovi) ai primi risultati negativi. Sbaglio ancora peggiore avergli negato ogni possibilità di interlocuzione (Toscano lo ha affermato esplicitamente e in forma scritta senza essere smentito…). Adesso ulteriori critiche pubbliche e dai toni forti rischierebbero di destabilizzare un gruppo che in questo momento ha assoluto bisogno di tranquillità.
BREDA Alcune scelte del tecnico veneto nel match di Ascoli lasciano perplessi (era già accaduto dopo il derby, vedi arretramento in mezzo al campo di Belloni e inserimento sulla destra di Dianda). Il discorso vale soprattutto per quelle concernenti le sostituzioni effettuate (o non effettuate…). Perché lasciare in campo fino alla fine Meccariello (peraltro più che dignitoso…) invece di inserire un terzino capace di spingere come Janse, oggetto di un prolungato e inspiegabile ostracismo? E perché rinunciare ad Avenatti (deludente ma non più di qualche compagno) dopo 37 minuti? Forse sarebbe stato meglio gettare nella mischia Furlan al posto di Gondo Diomandé, piazzandolo sulla sinistra per limitare le sortite offensive di Almici e spostando a destra Ceravolo. La controprova non esiste ma probabilmente il bomber uruguaiano avrebbe dato un senso concreto ai numerosi cross effettuati nella mezzora finale da Vitale e Furlan.
Fere, Abate sfida il suo passato titola il Corriere dell'Umbria oggi in edicola. Di seguito…
Ogni giorno Ternana News propone ai suoi lettori una via diretta verso le prime pagine…
Attilio Tesser torna alla guida della Triestina. L'ex allenatore della Ternana è stato infatti richiamato…
Il Milan Futuro conquista un’importante vittoria nell’Ottavo di finale della Coppa Italia Serie C: un…
Brutte notizie per la Ternana Calcio: il centrocampista Giovanni Corradini sarà sottoposto a intervento chirurgico…
Le designazioni arbitrali della diciassettesima giornata di Serie C. Nello specifico qui i dettagli del Girone…