Anche il derby è andato. Un buon punto, niente da dire. Muove la classifica ed è stato ottenuto in trasferta. Quindi bicchiere pieno. Anche se il rammarico non manca soprattutto per quel possibile rigore finale che ne avrebbe cambiato la storia. Ma sul rigore non voglio tornare perché la questione è stata dibattuta abbondantemente su questo sito.
Piuttosto mi piace tornare su altre questioni. In primo luogo su un fatto ormai acclarato, almeno a mio avviso: la Ternana vera è quella che gioca un calcio offensivo, che magari rischia qualcosa in più nella fase difensiva ma che è capace di produrre occasioni da gol in qualsiasi momento del match.
Lucarelli, anche per evidenti ragioni legate agli indisponibili e a quelli a mezzo servizio, ha provato qualcosa di nuovo: difesa a tre e attacco a due punte con Falletti a fare da sostegno. La scelta, anche se a lungo provata in allenamento, non ha prodotto gli effetti sperati. Vero che Falletti ha trovato il varco giusto in un paio di occasioni, ma la Ternana è stata costretta a difendersi quasi sempre nella propria area di rigore e alla fine c’è scappato il gol all’ottavo calcio d’angolo subito.
Però l’allenatore della Ternana ha dimostrato di essere pronto a cambiare, a tornare sui propri passi e così ha ribaltato la squadra inserendo un Palumbo a metà servizio (quattro allenamenti nelle gambe dopo 20 giorni di stop per Covid) e Partipilo forse a un quarto del proprio potenziale visto che aveva sostenuto soltanto due allenamenti. Ma sono bastate queste mosse per ribaltare la partita, per ritrovare la migliore Ternana. E questa è una verità indiscutibile della quale bisognerà tener conto in futuro.
Così come è evidente che pensare di avere la migliore versione della Ternana senza la disponibilità dei migliori interpreti è una pia illusione. Potrà succedere una volta, forse due ma la realtà, valida per qualsiasi squadra è che certi titolari sono inamovibili. Il derby lo ha confermato.
Così come ha chiarito che Pettinari è un giocatore di livello assoluto che della Ternana può diventare un punto fermo trovando la necessaria continuità di rendimento. Al pari di Sorensen, contestato nelle prime uscite, poi diventato interprete imprescindibile della retroguardia.
Conferme importanti che saranno elementi di chiarimento quando la società affronterà il tema mercato. Che sia quello di gennaio o quello estivo. Perché la Ternana che si sta guadagnando una salvezza piuttosto tranquilla sta al tempo stesso continuando a costruire una base solida per garantirsi un futuro importante. Chiaro che la salvezza va ancora conquistata ma è altrettanto chiaro che la Ternana può ancora crescere: la sua versione più accattivante probabilmente non l’abbiamo ancora ammirata.
Al momento va bene quella che tra un po’ di alti e bassi non fa mai mancare cuore e volontà. Perché queste sono le qualità che piacciono al popolo rossoverde.
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