Lo strappo si è consumato a fine partita. In molto meno di quanto si possa ipotizzare. Il tempo di una comunicazione, senza troppe spiegazioni. Un faccia a faccia probabilmente durato 5 secondi. La comunicazione dell’esonero e nulla più. Una decisione di pancia? Certamente figlia del risultato. Sicuramente una decisione presidenziale. Bandecchi ha deciso. E poco importa se non era stato deciso prima, se non ci sono state le classiche consultazioni che si fanno sempre quando un allenatore è sulla graticola. La decisione è presa. Ed è esonerato solo Lucarelli, non lo staff, che continuerà a lavorare per la Ternana Calcio.
Ma cosa è successo? Stasera niente. Ovvero niente di diverso di quanto siamo abituati a vivere in quest’ultimo periodo. Alla base – ipotizziamo – c’è un rapporto burrascoso fra il presidente e l’allenatore. Le punzecchiature presidenziali non sono mai passate inosservate: che siano state poi sempre condivise è un altro paio di maniche. Ma si partiva sempre dallo stesso punto: il presidente vuole vincere e ha sempre voluto qualcuno che ci credesse. Magari più di lui. E dalle punzecchiature si è arrivati alla lettera della passata stagione, fino a qualche bordata di quest’anno. Magari alle volte rimasta sopita (come per esempio contro il Parma dove fra primo e secondo tempo il presidente era letteralmente imbufalito, ma poi la vittoria ha rimesso le cose a posto) oppure manifesta (come la sconfitta con il Modena, quando le critiche di Bandecchi toccarono anche gli avversari). Ma il sereno non c’è mai stato. Probabilmente gli ultimi risultati e le ultime prestazioni non hanno soddisfatto il presidente. Che è arrivato a questa decisione improvvisa. Dopo una gara certamente giocata male dalla Ternana, con delle scelte certamente da analizzare. Ma che comunque ha spiazzato la tifoseria intera. Ma – da quello che abbiamo capito – la sconfitta di oggi è la goccia che ha fatto traboccare il vaso di Bandecchi. Un vaso che, sappiamo benissimo, non ha sempre la stessa misura e che dipende molto dal momento.
Bandecchi è un presidente molto generoso, quasi unico nel suo genere. Basti guardare gli stipendi e la durata dei suoi contratti, Lucarelli in testa. Allo stesso tempo è esigente, anche troppo se volete. Per sua stessa ammissione il calcio l’ha cominciato a conoscere da poco e alcune logiche le rifugge. Non vuole essere omologato in cliché. E siccome con Lucarelli non andava, lo ha licenziato. Perché anche quando Bandecchi aveva criticato Lucarelli, alla fine lo aveva sempre tenuto. Forse ha giudicato che le critiche o le considerazioni non hanno portato i risultati che lui stesso si aspettava. Sarebbe sbagliato giudicare l’esonero alla luce dei risultati (sebbene nelle ultime 5 la Ternana non abbia vinto). I risultati di Lucarelli non giustificano l’esonero. Ha vinto un campionato frantumando ogni record. Ha raggiunto un’ottima salvezza, sfiorando anche i playoff nel finale, la prima stagione di B. Ora è nella parte alta della classifica, dove voleva stare, nonostante la flessione. E’ altro che ha portato a questa decisione: le aspettative, il rapporto, il gioco, la gestione. In un contesto in cui Bandecchi pensa di aver percorso ogni strada. E’ stato elegante? No. Ci saremmo aspettati una conclusione diversa? Si. Ma Bandecchi da sempre ci ha abituato a colpi di scena. E questo è un colpo di scena. Non sempre Bandecchi ha fatto bene. Il tempo dirà se questa decisione è giusta. Lui stesso – immaginiamo – spiegherà questa decisione. Perché il silenzio stampa è davvero anacronistico…
E ora? Ora rimane lo staff. Quello non si tocca. Alla ripresa degli allenamenti ci sarà Richiard Vanigli (il secondo di Lucarelli), con tutti gli altri. A meno che decidano di dimettersi. Magari ci potrà essere un rimpasto, magari Carlo Mammarella, uomo della società, potrebbe seguire ancor più da vicino la prima squadra. Insomma per il momento soluzione interna, come si dice in questi casi.
Non c’è nessuna voglia di cambiare ulteriormente. Nessuna smania di andare a prendere il grande nome. Eventualmente la scelta sarà fatta con calma. Di allenatori liberi ce ne sono quanti ne volete, ma vi possiamo assicurare che nessuno è stato chiamato dalla Ternana in queste ore o nelle settimane precedenti. Da oggi in poi ci sarà la fila. Ma è un capitolo tutto da scrivere.
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