L’ultimo derby al Liberati? Vincerlo regalerebbe l’immortalità

Massimo Laureti
Il presidente D’Alessandro tra investimenti e lancio internazionale del club. E’ stato questo l’elemento trainante di una conferenza stampa che ha raccontate fatti già accaduti ma ha proposto diverse letture che aprono all’interesse non soltanto del popolo rossoverde ma dell’intera comunità. Si è parlato di strutture non di calcio, com’era giusto, a quello ci stanno pensando e bene, Capuano e soci in una stagione fin qui da incorniciare.
Sarà una Ternana internazionale perché Rabona Mobile, che detiene il 45% del pacchetto azionario rossoverde sbarcherà o sta sbarcando negli Stati Uniti. Il brand Ternana potrà essere quindi veicolato oltre oceano, dove le comunità italiane abbondano. Roba da sognatori fino a qualche anno fa, oggi stando alle parole del presidente della Ternana, decisamente più concreta.
Un futuro fatto anche di impianti. A cominciare dal nuovo stadio Liberati che sorgerà sulle ceneri di questo che sta andando in pensione dopo una cinquantina d’anni di onorata attività e potrebbe realisticamente ospitare domenica il suo ultimo derby. Il progetto c’era, veicolato da un’idea che è risultata vincente. La congiunzione astrale, insieme alla perseveranza di chi ci ha sempre creduto, sembra poter facilitarne la realizzazione anche a livello finanziario.
Tanto che Stefano D’Alessandro (con lui l’altro socio, il fratello Maurizio) ha affermato che lo stadio se lo farà da solo, non chiederà oboli e verificherà, prima di usufruirne, le condizioni di un eventuale sostegno istituzionale, Quello della nuova legge varata dal governo per facilitare il rinnovamento degli stadi italiani, troppo spesso ad alto livello di vetustà.
Ma non c’è solo lo stadio: il centro sportivo completerà il parco strutture
“Magari potessi dare io il primo colpo di piccone al Liberati” ha detto ridendo D’Alessandro sperando in un avvio dei lavori in autunno o forse anche prima, magari in estate. Ma la patrimonializzazione della Ternana non si esaurirà con il grande impianto, bensì potrà contare anche su un centro sportivo per gli allenamenti della prima squadra e della formazione Primavera.
La trattativa è in fase avanzata e riguarda il centro sportivo di Gabelletta. Il presidente non ha svelato il nome dell’oggetto del desiderio o per meglio dire della trattativa “perché ne parlerò soltanto quando sarò sicuro di poterlo fare, quando la trattativa sarà conclusa con soddisfazione di tutti”. Però stando alle indiscrezioni l’accordo sarebbe sulla dirittura d’arrivo.
L’impegno imprenditoriale ed i risultati eccellenti della squadra il mix vincente
La gente oggi è quasi un tutt’uno con la pattuglia di Abate. Il motivo? La credibilità che si sono guadagnati Abate e i suoi con l’impegno e la serietà, con le prestazioni e con i risultati che, nel calcio, restano sempre il veicolo più importante, l’elemento chiave della crescita. L’intervento di D’Alessandro a settembre ha salvato la Ternana, Abate e i suoi l’hanno portata fin dove era difficile immaginare.
L’ultimo passo, estremamente impegnativo, è ancora da compiere. Sei partite da vincere per riguadagnarsi la serie B persa un anno fa. L’ultima spinta per alimentare l’entusiasmo dei ternani che ha riannodato i fili di un rapporto che una sera di qualche giovedì fa si era spezzato e nella notte fu ricomposto. Vincere e dirsi addio? Può essere. Anche se a volte certe vittorie hanno ricomposto cocci sparsi in ogni dove evitando tristi rimpianti.