A cinque giorni dalla conferenza stampa più attesa degli ultimi undici anni, quella del 2 luglio scorso al Garden Hotel, l'argomento è stato già abilmente sviscerato (nonostante la pochezza dei fatti di cui effettivamente parlare) dagli altri membri della redazione di TernanaNews, negli editoriali che vi abbiamo offerto in questa settimana.
Sulla (non) presentazione di Simone Longarini, che pare essere il nuovo factotum della Ternana, e degli altri membri del rinnovato CdA, tra cui il presidente Giuseppe Matteo Masoni e l'amministratore delegato Stefano Dominicis, rimane ben poco da aggiungere.
L'osservazione che viene spontanea di getto è quella che, ciclicamente, torna da quando la proprietà Longarini si è insediata a Terni: tante belle parole, ma di fatti neanche l'ombra. Parlare, però, si è parlato tantissimo: del progetto, del rilancio della famiglia Longarini, del futuro, del centro sportivo. E ancora: della presentazione della squadra, del caso Catania, dei conti, degli errori commessi in passato; tutto quanto si è detto è stato ammantato da una fiducia nell'avvenire a breve e medio termine che, al momento, non trova riscontri nello stato delle cose.
Impossibile parlare di seconda possibilità, neanche nel caso estremo in cui si volesse considerare "nuovo corso" di questa proprietà il quadriennio che va da agosto 2011 ai giorni nostri: ora c'è bisogno di mettere in pratica le parole e le promesse fatte alla gente di Terni (o meglio, ai giornalisti). Si vuole raggiungere la piazza, riavvicinando il popolo rossoverde alla squadra che per tanto tempo le è stata portata via? Si agisca di conseguenza. Non ci sono più possibilità di appello: al dinamismo delle parole dei nuovi consiglieri devono seguire fatti concreti. Sennò si fa la figura, e la fine, di tanti altri personaggi passati recentemente da queste parti, tra cui il tanto bistrattato Deodati (vi ricordate la sua prima intervista a Terni?).
Intanto, a quattro giorni dal raduno pre-ritiro di Norcia, l'ennesima occasione per il ritorno alla normalità sembra essere sfumata: a fronte della promessa in conferenza di "andare in ritiro con il nuovo allenatore, salvo stravolgimenti", al 7 di luglio ancora non si hanno nè tecnico, nè tantomeno certezze per quel che riguarda l'area tecnica della dirigenza. Non solo: i giocatori sotto contratto sono, a tenersi larghi, soltanto 11 e Avenatti sta per andare al Cagliari. Il ritiro che cosa lo facciamo a fare?
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