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Meno sette…

E tempo di cominciare il countdown. 

Mancano soltanto 7 punti al raggiungimento di quota 50, ovvero di quel numero di punti che dovrebbe garantire matematicamente alla Ternana la salvezza nell' attuale campionato di Serie B.

E i "nostri" dovranno cercare di centrare questo obiettivo nelle prossime 9 partite, giocandone 5 in casa e 4 fuori.

Non è mia abitudine fare tabelle o astrusi calcoli matematici, per cui lascerò che qualcun altro si diletti in questo piacevole esercizio.

Resta però il fatto che le due ultime vittorie consecutiva, oltre a confermare il comportamento curiosamente "ondivago" della squadra allenata da Roberto Breda, hanno permesso alle Fere di assestarsi a quota 43 in classifica, un punteggio mai raggiunto in precedenza in campionato alla 33ma giornata.

Viene pertanto spontaneo affermare che, almeno finora, la stagione 2015/2016 è la migliore disputata dalla Ternana da quando nel 2012 è tornata nella Cadetteria; e c' è da augurarsi che non si debba aspettare l' ultima giornata per avere la certezza matematica della salvezza, magari superando quota 53, che è il massimo punteggio ottenuto dalla Ternana negli ultimi 3 campionati disputati in Serie B (primo anno del "Cannibale").

Ciò però fa crescere il rimpianto per una stagione cominciata come al solito all' insegna del pressappochismo, con l' immancabile ritardo nell' allestimento della rosa dei giocatori e con il solo punto conquistato dal dimissionario Mimmo Toscano nelle prime cinque giornate.

Ciononostante, il tecnico trevigiano è riuscito a far marciare la sua truppa all' invidiabile media di un punto e mezzo a partita, trend che se moltiplicato per le 42 giornate del torneo (e se mantenuto anche nelle ultime 9), avrebbe portato le Fere a quota 63; ovvero in piena zona play-off…

E aggiungo: gli fosse stato dato anche un Antenucci, chissà cosa sarebbe potuto succedere!

E il rimpianto aumenta.

Ma una prima considerazione va sicuramente fatta: Guglielmo Acri, l' ex d.s., ha sicuramente lavorato bene.

Con il poco tempo e, verosimilmente, con i pochi soldi messi a sua disposizione dalla proprietà è riuscito ad allestire non dico una squadra di prima fascia, ma senz' altro una formazione discretamente competitiva, fatta con il giusto mix di gente esperta e di giovani promettenti.

E logicamente, a titolo di ringraziamento, il "palazzo" l' ha fatto fuori senza una spiegazione!

Cose che capitano solo a Terni…

A Breda, invece, oltre al riconoscimento per aver saputo pilotare la navicella rossoverde fuori dalle secche della bassa classifica, va anche il merito di aver trovato la giusta posizione in campo all' ex oggetto misterioso Cesar Falletti, un giocatore che, in precedenza, nè Toscano, nè Tesser erano riusciti ad utilizzare al meglio.

Peccato che l' altro uruguagio Felipe Avenatti si sia invece perso per strada; ma qui il discorso rischia di diventare monotono e quindi preferisco sorvolare.

Qualcuno a questo punto osserverà sicuramente che forse è troppo presto per trarre dei giudizi finali sulla stagione rossoverde: c'è ancora da fare quei famosi 7 punti.

Giusto!

Ma, rifiutandomi categoricamente  di pensare che tale obiettivo non venga centrato, voglio spingere il mio sguardo oltre l' orizzonte dei 50 punti e soffermarmi brevemente sul "dopo".

E mi chiedo: cosa dovrebbe fare a questo punto della stagione e con la classifica tranquilla una società professionistica di calcio degna di tale nome?

Analizziamo punto per punto:

1) in primis bisognerebbe andare a ricoprire immediatamente quel vuoto lasciato dalla dipartita (sportiva) di Guglielmo Acri, ingaggiando un nuovo direttore sportivo capace ed esperto, con il compito immediato di impostare SIN D' ORA la campagna acquisti e cessioni per il prossimo campionato.

A meno che questo d.s. la società di Via Aleardi non l' abbia già individuato o, addirittura, non l' abbia già reso operativo (vedi trattativa con il "bomber" del Perugia Ardemagni…).

E, se così fosse, ci sarebbe sicuramente da mettersi le mani nei capelli solo al pensiero dei "dispetti" che i tifosi dovranno subire sulla loro pelle…

2) Poi sarebbe necessario munire la società – finalmente – di un Direttore Generale di livello, uno che sappia  cucire e, soprattutto, razionalizzare bene i vari settori dell' "azienda" (amministrazione, rapporti con la proprietà, rapporti con il direttore sportivo, con l' allenatore e con la squadra, programmazione del mercato, ottimizzazione del settore giovanile, contatti con la stampa, con le istituzioni e, soprattutto, ricucitura dei rapporti con la tifoseria).

A tale soggetto spetterebbe inoltre il compito fondamentale di instaurare (sempre "finalmente"!) relazioni costruttive con la Federazione, con il mondo arbitrale e con le altre società, facendosi "sentire" come si deve tutte le volte che ce n'è bisogno; anche al fine evitare per il futuro che alla Ternana non venga mai concesso un calcio di rigore…

E, probabilmente, qualcuno in grado di far bene questo mestiere potrebbe esserci anche a Terni. O ad Ascoli? Chissà?

3) Quindi, rinnovo immediato dei contratti dei giocatori in scadenza. Soprattutto di quelli ritenuti più importanti. Molto semplice e, soprattutto, molto "logico".

4) A seguire, rinnovo del contratto a Roberto Breda, di modo che il tecnico, agendo di concerto con il D.G. e con il D.S., possa cominciare già da questo momento a programmare il calcio mercato estivo secondo le sue idee.

5) Poi, rifondazione totale del Settore Giovanile, con individuazione di un responsabile di provata esperienza nazionale e ampia conoscenza del calcio giovanile internazionale, nonchè creazione di un' adeguata rete di osservatori.

6) Infine, ultimo ma non per ultimo, ci vorrebbe un Presidente.

Non dico uno come i compianti Costantino Rozzi (un ascolano benemerito) o Romeo Anconetani, due galantuomini che hanno fatto le fortune dell' Ascoli e del Pisa, dando tutto se stessi con gestioni "padronali", è vero, ma sempre di notevolissimo spessore; e nemmeno uno come il vulcanico presidente dell' Alessandria Calcio Luca Di Masi.

Ma almeno un presidente che qualche volta si faccia vedere, che dimostri di avere veramente a cuore  le sorti della sua squadra, che di tanto in tanto (non dico una volta al mese…Troppa grazia!) indica  una conferenza stampa vera e in contraddittorio con gli operatori dell' informazione, che si confronti con i tifosi, che esponga progetti ed ambizioni della società, che palesi un minimo di attaccamento alla città che lo ospita…

Tutto qui. E' chiedere troppo?

In fondo non ci vorrebbe molto, no?

Basterebbe, come già detto, un minimo di logica programmazione.

 

Però: come è bello sognare….

Massimo Minciarelli

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Massimo Minciarelli

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