Mercato: optional, opzione o necessità?
La finestra invernale di mercato si è aperta il 2 gennaio e chiuderà il 3 febbraio più o meno un mese per sistemare gli organici con il campionato che incombe, impietoso. Aggiustamenti in corsa. Difficili, a volte pericolosi, molto spesso necessari per sistemare anche emergenze inaspettate, per migliorarsi, per colmare lacune emerse strada facendo. E il campionato scorre con cinque giornate da consumare in quel periodo.
Va da se che le società, di solito, arrivano al mercato con le idee chiare. Difficile immaginare qualcuno che aspetta il gong iniziale per ragionare sulle proprie necessità. Così, chi sa dove andare ad intervenire lo fa con tempestività. Perché a gennaio è tutto più difficile, la scelta è ridotta e sullo stesso giocatore succede che vadano più società
Però, come sottolineiamo nel titolo, di base c’è l’approccio al mercato. Per qualcuno può essere un optional, per altri una opzione concreta, per altri ancora una necessità. La differenza la fa l’andamento della stagione, le problematiche emerse in corsa, la visione, anche nel medio periodo, che ogni società ha della propria stagione, delineata anche dagli obiettivi che si è prefissata.
La domanda del titolo la giriamo alla Ternana che a metà mercato è ancora ferma al palo. Una scelta strategica? La convinzione che l’organico va bene così com’è adesso nonostante le defezioni inaspettate di Damiani e Krastev che hanno tolto ad Abate alternative importanti a centrocampo e in difesa? Oppure la scelta è legata alla tempistica, ovvero aspettare l’occasione o i saldi (?) di fine mercato.
Le parole hanno un peso
In tempi diversi il presidente D’Alessandro è stato chiaro. Inizialmente ha detto di essere pronto ad intervenire nel caso in cui Abate e Mammarella ne avessero fatta richiesta. Poi ha indicato come la settimana che si sta chiudendo fosse quella giusta per fornire le prime novità. Abate, in tempi simili ha chiesto il completamento dell’organico, la sostituzione dei due giocatori venuti a mancare.
Quindi tutto sembra essere abbastanza chiaro. Ma chiaro non è perché anche ieri, nel rispondere alle domande dei cronisti il tecnico ha detto senza giri di parole che lui con la società ha parlato. Ed è stato chiarissimo nel rappresentare la situazione della Ternana che, ed è sotto gli occhi di tutti, ha un organico ridotto all’osso. E nonostante stia vivendo da tempo questa situazione, sta ottenendo risultati importanti.
Intervenire è una necessità
Un altro indizio. Da tempo la Ternana non riesce a completare la panchina, cosa che fanno regolarmente società con blasone, ambizioni e classifica di tutt’altro livello. Completare l’organico quindi è una necessità. E sarebbe stato importante farlo con tempestività perché giocatori nel mirino, se non “fermati” dalla Ternana, si sono accasati altrove. Anche all’Entella, diretta rivale dei rossoverdi nella corsa alla serie B.
Per questo il tempo delle parole è scaduto. Ora serve intervenire se c’è la volontà e la disponibilità a farlo. Nessuno dimentica l’impegno estivo della società quando ha sollevato la Ternana da una situazione drammatica. Grazie al gruppo (nessuno escluso) la Ternana, che è squadra forte, è stata formidabile. Ora merita un sostegno per puntare con decisione al bersaglio grosso. Centrarlo garantirebbe il futuro.