Oggi. 2 giugno 2016: Festa della Repubblica.
Come è noto (o almeno lo si spera…), la Festa della Repubblica è la giornata celebrativa nazionale istituita per ricordare la nascita della Repubblica Italiana e si festeggia per l' appunto ogni 2 giugno, data del referendum istituzionale del 1946 nel corso del quale il popolo italiano, messo davanti al dilemma "Monarchia o Repubblica", optò per quest'ultima forma di governo.
A proposito del concetto di "Repubblica", l' art. 1 della Costituzione recita testualmente: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
Credo che tutti sappiano che la Costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale dello Stato ed elenca tutti i principi fondamentali (diritti) che sono alla base del nostro ordinamento giuridico .
Orbene tra i diritti riconosciuti dalla Costituzione non va dimenticato il c.d. "diritto all' informazione", che va definito come quel "Diritto di libertà, riconosciuto dalla Costituzione, consistente nel diritto di informare e di essere informati".
Che c'entra tutto ciò con il pallone, con la Ternana e con questa testata telematica eminentemente ed esclusivamente sportiva?
Semplice.
Come non pensare che l' "oscurantismo" imposto all' informazione dalla proprietà rossoverde non vada a ledere, oltre che le sin troppo fracassate scatole dei tifosi ternani, anche questo fondamentale principio del nostro sistema costituzionale?
Naturalmente per "Oscurantismo" non intendo l' atteggiamento di opposizione sistematica al diffondersi dell’istruzione, del progresso, dell'evoluzione sociale che nel sec. 19° veniva usato soprattutto in contrapposizione all' Illuminismo, ma, più semplicemente, faccio riferimento al totale disinteresse manifestato dalla dirigenza ad INFORMARE, ad essere presente, a incidere nella realtà sociale che la circonda, a stabilire rapporti costruttivi con cittadini e istituzioni locali, financo a mostrarsi in carne ed ossa!
Certo: non è che in questo ambito sia ipotizzabile una qualsivoglia forma di tutela giuridica del cittadino/tifoso/giornalista; e questo non deve essere il fine.
Ma io voglio insistere nel mio sforzo titanico di cercare di far capire a questa gente, usando solo le parole (che spesso feriscono più delle lame), che questo non è il modo di comportarsi nei confronti dei Ternani! E, per certi versi, anche nei confronti dei loro "dipendenti"!
Constatare a tal proposito che professionisti come Roberto Breda, Gigi Vitale, Fabio Ceravolo non verranno nemmeno cercati o messi a conoscenza del loro destino calcistico, se non all' ultimo momento, mi fa pensare che il "Palazzo" manchi di quelle peculiarità fondamentali di una qualsivoglia società operante nel mondo imprenditoriale.
Ma questi sono affari loro.
Quello che, però, più mi sorprende e rattrista (e che non ha precedenti in tutta la storia della Ternana Calcio) è il totale distacco della c.d. dirigenza dal contesto sociale ternano!
E il dispetto si acuisce nel rilevare la pressocchè generale mancanza di reazione (naturalmente civile!) sia da parte di quel che rimane della tifoseria rossoverde, sia da parte della maggioranza della stampa ternana.
E' come se si stesse assistendo quasi impassibili alla fine già segnata e prossima di un malato terminale, senza nemmeno far ricorso alla terapia antalgica per alleviargli un po' le sofferenze…
Apprezzo sicuramente la professionalità di quei pochi colleghi giornalisti che osano schierarsi fuori dal coro della convenzionalità, facendolo oltretutto con estrema chiarezza e diplomazia.
Ma, per il resto, si continua sterilmente ad illazionare su presunti, improbabili scenari dirigenziali, su fantomatiche operazioni di calcio mercato o su suggestivi nominativi di tecnici più o meno di grido, ben contenti, questi ultimi, di essere comunque accostati al nome di una società che in ogni caso ha ancora un appeal prestigioso, subendo passivamente il rifiuto alla comunicazione imposto dalla società.
Capisco che le pagine di un giornale, sia esso letto, ascoltato in radio o visto in tv, vadano comunque e sempre riempite nel migliore dei modi; ma quello che continua a sfuggirmi è il perché di questa "quasi rassegnazione" all' ineluttabile espressa dalla maggior parte degli operatori dell' informazione.
Eppure chi svolge questo mestiere dovrebbe essere ben consapevole tanto della funzione, quanto soprattutto dell' enorme "potere" (quarto o quinto non ha importanza) dell' informazione!
Sinceramente, conoscendo bene per doveri professionali l' ambiente giornalistico perugino, mi vedo costretto a riconoscere – sia pure a malincuore – che, se una simile, paradossale situazione si fosse verificata nel Capoluogo, ben difficilmente la stampa di lassù sarebbe rimasta impassibile…
E' vero: a Terni tutte le voci fuori dal coro sono state praticamente zittite (vedi "Teste di calcio") o messe in fuorigioco o costrette ad emigrare.
In altre "ere geologiche" (Precambriano mi sembra…), ricordo perfettamente che nel 1980, all' epoca della Presidenza Garofoli, Radio Antenna Musica e la mia Tele Radio Centro Italia si schierarono pesantemente contro la dirigenza rossoverde e contro l' allora D.S. Cardillo, rei di aver ingiustamente esonerato l' allenatore Pietro Santin.
Scoppiò allora una civilissima contestazione popolare che, alla fine, portò alla restituzione della panchina a Santin.
Che poi fu comunque ri-esonerato; tant'è che la Ternana quell' anno finì in Serie C1…
Ma oggigiorno quelle "voci fuori dal coro" non ci sono più… Chi perché ha cessato l' attività, chi perché nel frattempo è diventata Rete 4, chi perché è stato proprio fatto fuori…E pure con la complicità di qualche notabile sempre pronto a far bella mostra di sé in tribuna…
Motivo per cui non mi rimane da far altro che attendere con legittima preoccupazione (sportiva) quel che l' incipiente estate 2016 ci porterà a livello di "novità"… Che poi, alla fine, saranno sempre le stesse.
Ergo, nonostante oggi si celebri la Festa della Repubblica, debbo necessariamente constatare, sia pure in forma "satirica" che a Terni sportiva regna invece la "Monarchia Assoluta", ormai imperante da oltre 13 anni…
E comincia pure a mancare la voglia di parlarne…
Tanto che cambia…?
Ma ricordatevi sempre che "faber est suae quisque fortunae" (ciascuno è artefice della propria sorte)…!
Meditate gente, meditate…
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