Ne valeva davvero la pena? Una decisione irrazionale

Ne valeva davvero la pena? Una decisione irrazionale

Stefano D'Alessandro presidente Ternana Calcio - Foto Ternana Calcio

Non sappiamo se la Ternana riuscirà ad andare in Serie B o meno. Liverani ha già vinto un campionato in C (peraltro contro Lucarelli, quando lui era alla guida del Lecce e Lucarelli del Catania). Ma se ci riesce è un miracolo completo, ancor più miracoloso della salvezza. In un contesto senza precedenti.

La decisione di esonerare Abate non è comprensibile e ha scosso completamente tutta la città e anche tutto l’ambiente calcistico. Non c’è neanche un motivo razionale che possa giustificare la scelta di mandare via chi in questo momento era secondo in classifica (senza penalizzazione la Ternana sarebbe a un punto dall’Entella) dopo aver fatto un campionato in mezzo a mille difficoltà.

Il motivo è la composizione della lista, come abbiamo detto, e della presenza (anzi dell’assenza) di Mattya D’Alessandro (figlio del presidente) nei 23. Senza giri di parole. Che si innesta su un rapporto mai nato e che non è stato mai coltivato. A cui non si è mai trovato il modo di porre rimedio. Ora scopriremo se questo tipo di scelta vale la pena. Se è giusto buttare tutto nella pattumiera in virtù di un rapporto che non funziona.

Abate non è stato esonerato perché è scarso. O perché non è un bravo allenatore. O perché ha rotto con l’ambiente o con i suoi giocatori. Tutti sono rimasti interdetti, anche i suoi stessi giocatori che hanno chiesto un confronto proprio con i fratelli D’Alessandro una volta appresa la notizia.
Abate non è stato giudicato come allenatore. Ha influito soltanto una vicenda personale che si è innestata su un rapporto personale. E’ stata una decisione di pancia, maturata giorno dopo giorno, settimana dopo settimana.

Ora la Ternana e D’Alessandro sono sulla bocca di tutti. Non certo per la vittoria del campionato, ma per una decisione incomprensibile. E una volta conosciuto anche il motivo scatenante la reazione è sempre la stessa “impossibile”. Ma anche a volerla cercare un’altra spiegazione che renda comprensibile quell’ “impossibile” non c’è.
Ora per ricondurre tutto al campo (sempre che si voglia) ci vorrà. Ci vorrà tutta la bravura di Liverani. E comunque in questo contesto – ironia della sorte – non sarà mai la vittoria di D’Alessandro, ma un altro miracolo di Liverani.
Sembra che – dopo un mercato andato incontro a tutte le esigenze tecniche di Abate – la presidenza abbia voluto mettere per forza un livello di difficoltà in più, come se non fosse già abbastanza difficile, questo campionato.

E ci aspettiamo pure che venga esonerato Carlo Mammarella, sempre al fianco di Abate in tutto e per tutto. Sempre sulla stessa lunghezza d’onda, anche quando non collimavano i due pensieri.
La Ternana commette un errore madornale, ancora più grande di quando è stato allontanato Foresti. Allora dicemmo che era comprensibile l’allontanamento dell’ex direttore generale, perché punto di riferimento della precedente proprietà. Pensavamo fosse un atto estremo, ma ancora comprensibile.
Dopo 3 mesi è stato allontanato anche l’ex direttore organizzativo D’Aniello, è stato esonerato l’allenatore, è sul punto di partire anche il ds (considerato che c’è stato anche una sorta di mercato parallelo, gestito direttamente dal presidente, come da lui stesso ammesso). E’ stato azzerato tutto. E se la Ternana dovesse mai riuscire a centrare la promozione, ci riuscirebbe nonostante tutto quello che è successo. Ecco perché abbiamo scritto che sarebbe il secondo miracolo di Liverani.
La Ternana commette un errore incredibile perché aveva trovato una coppia che funzionava e che avrebbe dovuto essere blindata, invece che separata e messa nell’indifferenziato. Su questa coppia avrebbe dovuto costruire le proprie fortune e avrebbe dovuto scommettere.

Ora la scommessa passa sulle spalle di Liverani. Che sono ampie. Ma che come il suo predecessore dovrà isolarsi dal resto del mondo, che dovrà navigare (almeno all’inizio) in un mare tempestoso, che avrà una lista già compilata, che avrà a disposizione le sue “solite” 13 partite per far dimenticare tutto.

D’Alessandro ora dopo aver sganciato la bomba, dovrà cercare di rimettere a posto i cocci. Ci vorrà pazienza, pazienza e ancora pazienza. E prima di parlare di progetto, ci vorrà un po’ di tempo. E un po’ di fatti.