“Nessun dorma!”
"E per una volta almeno…lasciateci sognare! Se poi il risveglio non sarà quello sperato, pazienza."
Così auspicava (e temeva) il mio editoriale della scorsa settimana.
E, infatti, il sogno di "grandeur" è durato appena lo spazio di qualche giorno; il tempo di una paio di partite e di una paio di sconfitte, con tanto di controsorpasso della squadra del Capoluogo ad appena 4 giorni dal derby…
Ma se con lo Spezia si era vista almeno una reazione virile di fronte alla netta superiorità manifestata dalla squadra allenata dall' ex Di Carlo, con il Bari invece abbiamo assistito ad una più che meschina rappresentazione, complici una serie di scelleratezze calcistiche e non che non hanno eguali, condite da un atteggiamento moscio e sottomesso che ha fatto storcere il naso persino alla Dea Eupalla, che pure di disgrazie calcistiche ultimamente se n'è dovute sciroppare parecchie.
Voglio fare innanzitutto i complimenti alla dirigenza rossoverde per la splendida…ma che dico…per la "sontuosa" campagna invernale di rafforzamento della rosa.
Mai come martedì sera si è potuta toccare con mano l' assoluta pretestuosità del programma "play-off" stilato dal Palazzo di Via Aleardi.
Pur non volendo oggi santificare un giocatore più che discusso nella fase iniziale del campionato, resta il fatto che un difensore VERO come Alberto Masi certo avrebbe comunque giovato all' avventurosa retroguardia rossoverde e, in ogni caso, avrebbe di sicuro fatto meglio di gente che con il ruolo di difensore proprio non ha niente a che vedere.
Ma la proprietà marchigiana ha deciso di fare a meno del più che lucroso investimento fatto sul giovane ex juventino, spedendolo fuori rosa ed ingaggiando in compenso un difensore che, con tutto il rispetto, appare un po' la reincarnazione di Sciacca…
Ma a questi strani "vizi e vezzi" della proprietà marchigiana dovremmo esserci ormai abituati, motivo per cui è inutile discuterne.
Ma "le follie del San Nicola" non si riducono soltanto all' ennesima constatazione dell' inadeguatezza di chi sappiamo alla normale gestione di una società calcistica degna di tanto nome, ma, purtroppo, chiamano in causa anche Roberto Breda, che pure aveva scalato ultimamente parecchie posizioni nei favori dei tifosi e della stampa accreditata.
Lo spostamento sulla linea dei terzini (io continuo a chiamarli così) di Palumbo e di Coppola appartiene a buon diritto al "teatro dell' assurdo"; probabilmente nell' occasione il buon mister trevigiano si è voluto ispirare a Samuel Beckett, che di questo genere teatrale ne è l' ispiratore; solo che questa volta più che “Aspettando Godot” i nostri baldi eroi improvvisati si sono trovati ad aspettare i meno rinomati attaccanti del Bari, che, in effetti, hanno finito per affettarli come salami…
Ma certo, mi si dirà: con la rosa ridotta in quei termini qualche escamotage bisognava pur trovarlo.
E si torna al ragionamento sviluppato poco sopra a proposito dell' inadeguatezza della rosa e delle "perle" della dirigenza.
Ma quello che più sorprende e che personalmente mi fa rizzare i pochi capelli rimasti in testa è l' insistere pertinace del tecnico su due giocatori al momento del tutto inutili alla causa rossoverde, quali il giovane Gondo (targato Raiola… e questo potrebbe spiegare il tanto insistere sul ragazzo di proprietà della Viola), peraltro impiegato in un ruolo che non è ASSOLUTAMENTE il suo (all' ala, lui che è un centravanti naturale) e soprattutto sull' ectoplasmatico ex bomber Avenatti, il quale continua disperatamente ad andare alla ricerca di se stesso, peraltro con più che modesti risultati…
A tal fine, per superare le sue attuali angosce, consiglierei al pur bravo attaccante uruguaiano, di applicare letteralmente questa massima di Gialal al-Din, il massimo poeta mistico della letteratura persiana: "O uomo! Viaggia da te stesso in te stesso"…E aggiungo personalmente "…magari stando per adesso comodamente seduto in panchina"…
Ma forse bisognerebbe suggerirlo ad altri…E non me ne voglia Felipe, perché lui per primo sa che le cose quest' anno non funzionano.
Fatto sta che sabato sia andrà in quel del Capoluogo ad affrontare i rinfrancati perugini in condizioni di spirito e di salute tutt' altro che ottimali.
La speranza è che l' inaspettata scoppola rimediata a Bari sia servita di lezione ai nostri giovanotti in rossoverde e che sull' erbetta del Curi scendano in campo undici FERE assetate di sangue e di vendetta (sempre sportivamente parlando), visti gli esiti infausti del derby d' andata.
Sappiano costoro che è in ballo il prestigio regionale!
Che nessuno tiri indietro la gamba!
Che nessuno si sogni di uscire dal covo dei rivali di sempre senza la maglietta completamente intrisa di sudore!
Che nessuno ceda di un passo di fronte al nemico.
Siate consapevoli, ragazzi, che ormai la tifoseria ternana vive solo per questo evento, acciocchè alla fine, alla lettura del Bollettino della Vittoria, si possa festeggiare contemplando " …i resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalire in disordine e senza speranza la collina che avevano disceso con orgogliosa sicurezza".
Perché, se per disgrazia così non dovesse avvenire, credo proprio che la morte del calcio ternano sarà definitivamente accelerata, fino all' ineluttabile fine.
E dagli attuali 2.500 spettatori a partita, si passerà ai 1.000 e poco più, con conseguente incremento della sempre più abbondante schiera dei disinteressati.
Se poi, cari giocatori e cara Società, a voi non ve ne frega niente…fate vobis!
Concludo questo editoriale tra l' ironico e l' incazzato, invocando Giacomo Puccini e la sua celeberrima Turandot:
"Nessun dorma! Nessun dorma!
…Dilegua, o notte!… Tramontate, stelle!…
Al Curi vincerò!"
Spero…