Se stavolta ho deciso di scomodare addirittura Giacomo Puccini e la sua celeberrima romanza della "Turandot", un motivo serio ci sarà pure…

Il fatto è che sono convinto che non tutti si stiano rendendo conto del rischio irreparabile che sta correndo la Ternana.

Eppure quello che è accaduto l' ormai lontano 5 giugno del 2011 è ancora ai primi posti nel campionario dei più amari ricordi dei tifosi rossoverdi.

Se qualcuno comunque se ne fosse scordato, quel gol di La Mantia al 93', dopo l' uscita a vuoto di Visi, sancì la salvezza in extremis del Foligno e la conseguente retrocessione della Ternana  nella seconda divisione della Lega Pro, al termine di un play-out che definire "emblematico" della disastrosa stagione delle Fere e fin troppo poca cosa.

Ebbene, è inutile nascondersi che l' attuale momento nero della Ternana (bello lungo, in verità) e, soprattutto, una classifica fattasi insidiosissima dopo i risultati di domenica scorsa (2 soli punti di vantaggio sui play-out) inducono a ritenere che la partita di domenica prossima contro il Ravenna equivalga veramente ad una sorta di ultima spiaggia.

Una partita da vincere a tutti i costi, perché poi la domenica successiva in quel di Teramo sono convinto che nessuno ti regalerà niente!

Facile a dirsi, molto più difficile a concretizzarsi, perché nel frattempo i "nostri" sono riusciti a centrare l' "invidiabile" record europeo di ZERO vittorie nel girone di ritorno…

E pretendere una vittoria da una squadra che di volta in volta non perde occasione di dimostrare la sua totale incapacità di incamerare i tre punti, assomiglia sempre di più a cercare di trovare la luna nel pozzo.

Però, nel contempo, credo che sia assolutamente necessario crederci tutti insieme.

Per primi i giocatori, chiamati a tirar fuori almeno in questo fondamentale appuntamento il meglio di sé stessi.

Perché personalmente continuo a ritenere incredibile che gente che ha calpestato palcoscenici ben più importanti di una modesta terza serie, abbiano improvvisamente smarrito la consapevolezza dei propri mezzi, essendo così condizionati dal punto di vista psicologico da non riuscire a rendere neanche un decimo di quello che potrebbero rendere.

A meno che non ci siano altri motivi che sfuggono all'attenzione del normale osservatore.

Oppure che non siano tutti o quasi belli che "cotti"…

Sia come sia, è assolutamente indispensabile che domenica prossima questi ragazzi che hanno l'onore di indossare la gloriosa casacca rossoverde (probabilmente senza rendersene conto) facciano in modo, con le buone o con le cattive  (sportivamente parlando), di centrare l'indispensabile obiettivo della vittoria, perché ogni altro risultato diverso spalancherebbe senza ombra di alcun dubbio scenari assolutamente devastanti.

Lascio da parte, almeno per adesso, la società, chiedendole comunque lo sforzo di un'ulteriore riduzione del prezzo del biglietto di ingresso, al fine di favorire il maggior afflusso possibile di pubblico allo stadio.

Detto questo, la palla passa ai tifosi.

E quando parlo di "tifosi" non mi riferisco certo a quei 1.500 "stoici" che nonostante tutto continuano a seguire questa disgraziata squadra, ma a tutta quella famosa "maggioranza più o meno silenziosa" che, pur continuando a coltivare nel cuore la propria appassionata fede rossoverde, ha preferito disertare gli spalti del Liberati.

Senza scivolare nella melensa retorica, credo proprio che domenica prossima chi ha veramente in animo le sorti della Ternana debba abbandonare almeno per una volta il proprio atteggiamento giustamente oltranzista, sia nei confronti della squadra, che nei confronti della società, per cercare di dare il proprio contributo al raggiungimento di quell'obiettivo che non a caso definisco "comune".

Perché se la Ternana dovesse malauguratamente retrocedere o comunque andare incontro a degli spareggi tutt'altro che facili e scontati (vedi per l'appunto il già ricordato play-out con il Foligno del 5 giugno 2011), non retrocederebbero in serie D soltanto Stefano Bandecchi, Unicusano, Fabio Gallo, Marino Defendi e tutti gli altri giocatori, ma anche e soprattutto la nostra Ternana e tutta la città di Terni appresso !

Quindi, sarà il caso che almeno in questa occasione tutti coloro che hanno abbandonato la Ternana al proprio destino facciano invece come fece a suo tempo Indro Montanelli nel votare Democrazia Cristiana:  si turino il naso, ma vengano allo stadio a sostenere i nostri colori.

Perché – e anche questa non è futile retorica –  i "colori" sono innanzitutto i NOSTRI !

Poi, una volta ottenuta questa auspicabile salvezza, obiettivo impensabile alla vigilia del campionato e pertanto in ogni caso "mortificante", ci sarà tempo e luogo per tutte le analisi e gli eventuali "processi" del caso.

Lasciatemi infine chiudere questo che non è un editoriale, ma soltanto un accorato appello alla tifoseria rossoverde, evocando ancora il "Nessun dorma" di Giacomo Puccini e citando le ultime frasi della romanza:

"Dilegua, o notte!… Tramontate, stelle!…All'alba (meglio, stasera) vincerò!" …

Crediamoci !