Nessun miracolo rossoverde

Un dettaglio della maglia della Ternana Calcio
Non parte come tutti speravamo il Liverani bis. Una sconfitta dura da digerire, una sconfitta che da una mazzata, probabilmente definitiva, anche ai sogni promozione. Il sogno di poter rendere utile l’ultima partita di campionato praticamente si dissolve. Non è certo soltanto da questa partita che arriva la sentenza. Il cammino rossoverde in questi ultimi 15 giorni è terribile.
Sarebbe servito, a prescindere, un miracolo. E mentre l’Entella sbriga la pratica Campobasso nel giro di neanche mezz’ora, la Ternana prova a reagire. Battere il Carpi è fondamentale per rimanere attaccati il più possibile ai liguri.
La Ternana ci prova, va detto. Ci prova anche cambiando un po’ lo stile avuto finora. E il cambio in panchina si nota principalmente nei dettagli. La formazione iniziale è molto simile: 4231, con Donati alto. C’è la sorpresa Aloi da trequartista, al posto di Curcio acciaccato. La Ternana parte con un discreto piglio: ha voglia di vincere, di scuotersi. Vuole eliminare le scorie di una settimana particolare, dopo l’esonero di Abate e l’arrivo di Liverani.
L’attuale allenatore della Ternana cerca di mettere alcuni suoi principi di gioco, all’interno di un’organizzazione che comunque aveva funzionato. Si cerca di più il primo passaggio sugli esterni, si passa meno dai difensori centrali e da De Boer. All’inizio si cerca una pressione continua e alta. Le conclusioni arrivano, sebbene non continuità. Sfiora il gol in almeno tre circostanze, chiamando alla grande parata il portiere del Carpi, Sorzi.
La Ternana nella prima ora tiene il campo, non subisce. Non vuole sbilanciarsi troppo perché la difesa è completamente inedita, nei due centrali. E in più mancano contemporaneamente sia Cicerelli che Curcio (almeno dall’inizio). Con il passare dei minuti però la pressione diminuisce e anche il numero delle occasioni prodotte dalla Ternana. Chissà forse anche la consapevolezza che l’Entella stava vincendo in maniera solida potrebbe aver condizionato (oltre al caldo) il comportamento dei ragazzi in campo, nella parte iniziale della ripresa.
Poi ci ha pensato prima l’arbitro a complicare ancora di più le cose e poi il gol di Casarini. Ma nel secondo tempo la Ternana per tutta questa serie di motivi, anche dipesi dalla propria volontà, è scomparsa dal campo. Letteralmente. E non bastano 45 minuti per vincere le partite.
Doveva accadere un miracolo. E il miracolo non solo non è successo a Campobasso, ma neanche al Liberati. Non si poteva neanche pensare che potesse cambiare tutto, con pochi allenamenti a disposizione.
Ora la Ternana, senza perdere completamente la speranza, deve pensare ai playoff. Il meno otto è un divario che non può essere colmato se non davvero con una situazione impensabile. La mentalità non deve venire meno, ma ora si deve prendere il tempo di recuperare energie, brillantezza, cattiveria. Si deve prendere il tempo per poter assimilare quello che Liverani avrà intenzione di mettere per rendere più efficace questa squadra.
Se il primo posto ormai è andato, non è certamente il momento di alzare bandiera bianca. C’è un percorso da preparare, quello dei playoff, nel migliore dei modi. Con la consapevolezza che ci sarà tempo per recuperare tutto quello che di buono avevamo visto nella prima parte della stagione. Ci deve essere il tempo di metabolizzare questo momento negativo e bisogna che l’equilibrio non venga perso da tutto l’ambiente. Bisogna smaltire la delusione: un punto in tre partite non è un ruolino accettabile per una squadra che punta a vincere. E’ il momento di maggior crisi della Ternana, in termini di gioco e risultati.
La Ternana non deve perdere però la speranza. La Serie B deve rimanere un obiettivo, finché ci sarà la possibilità.