NON ERA FUOCO DI PAGLIA … C’È BRACE ARDENTE SOTTO LA CENERE!!!
Oggi non è facile fare l’analisi di una partita che potrebbe definirsi bella quanto strana. Si è visto calcio, e questo è già tanto per chi, pagando il biglietto di ingresso allo stadio, vuole vivere in diretta l’emozione che solo gli spalti possono regalare.
E certamente si “altererà” (eufemismo da 10 in pagella) meno di chi, da casa e dopo alcuni replay televisivi ben più esplicativi, avrà inveito per quel calcio di rigore non concesso dall’ormai “amico delle FERE” sig. Fabio Maresca di Napoli.
Nell’intervallo fra i due tempi i telefonini dei “feroni” presenti allo stadio si sono collegati con quelli dei “ferini” seduti in poltrona, ed hanno ricevuto notizie confortanti riguardo la vista della tifoseria rossoverde: 10/10 per tutti, il rigore era netto!
Anch’io ho tirato un “sospiro di sollievo”, la vista non è calata, ma purtroppo Maresca è sempre Maresca!
Ma non è tutto, in quanto una successiva “svista” dell’uomo in giallo ha permesso una ripartenza al Crotone che si è rivelata letale per la porta difesa da Brignoli.
Ora, se è vero che gli episodi fanno la differenza in una partita di calcio, e la possono cambiare radicalmente trasformando in gol un rigore concesso con gli avversari ridotti in dieci uomini per l’espulsione conseguente all’assegnazione del penalty, sono vere anche altre considerazioni.
La traversa che ha colpito il Crotone nel secondo tempo ancora vibra, tanto è stato scagliato con forza il pallone verso la porta di Brignoli, compensa l’immolarsi di un calciatore del Crotone sulla linea della propria porta per difendere il 2 – 2 su gran botta di Falletti da non più di sette/otto metri.
E fin qui i conti sono in parità, ma di episodi in favore della Ternana se ne contano ancora.
Dalla sforbiciata di Maiello nel primo tempo uscita di poco sopra alla traversa, al palo esterno colpito da Falletti su una ripartenza solitaria e dopo 70 metri corsi palla al piede, nel secondo tempo.
Dal colpo di testa di Ceravolo deviato in angolo con uno splendido colpo di reni del portiere avversario, sempre nel secondo tempo, alla girata di Antenucci all’ultimo assalto uscita di poco, ma soprattutto passata ad un “compasso” di gamba da un Avenatti letteralmente “piantato” in mezzo all’area di rigore.
È questo il racconto dell’altra partita che avrebbe vinto la Ternana, ma quella che vale i tre punti se la è aggiudicata il Crotone.
All’ottavo centro stagionale di Antenucci, che ha fatto da “sponda volontaria” ad una palla rimessa in area con violenza da Ceravolo, e alla magia di Nolè che si è avventato su un pallone vagante in area avversaria, lo ha nascosto agli occhi del portiere e lo ha sospinto in rete, il Crotone ha risposto con un colpo di testa e tre tiri.
Uno dei tre è stato parato senza patemi da Brignoli, gli altri due ed il colpo di testa hanno gonfiato la rete rossoverde..
Il colpo di testa è opera di Pettinari, che con un’ottima scelta di tempo anticipa il difendente rossoverde su un cross teso dalla destra, colpisce dal vertice destro dell’area piccola ad incrociare sul secondo palo e la mette dentro (Brignoli incolpevole). Il primo tiro va a segno per opera di Bidaoui, dopo un’azione veloce da sinistra con rientro verso il centro e battuta di destro a girare sul secondo palo (Brignoli incolpevole). Il secondo tiro, allo scoccare del 90simo, è opera di De Giorgio che, dopo un’azione personale da destra, si accentra verso l’area e batte di sinistro sul palo lontano (Brignoli incolpevole).
3 – 2 per il Crotone ed ennesima sconfitta delle Fere fra le mura amiche.
Ed è ora che si può valutare l’analisi della prestazione.
Le due squadre hanno giocato al calcio, e lo hanno fatto a viso aperto, ma il Crotone è parso più compatto, più aggressivo in mezzo al campo, ha coperto tutti gli spazi rinculando in dieci dietro la linea della palla, ha corso di più e ha presidiato le fasce con maggior temperamento e qualità. Ha sofferto quando c’era da soffrire, ma non ha mai mollato la presa credendo fino alla fine nella possibilità di portare a casa l’intero bottino. E c’è riuscito con un cinismo da emulare.
Non è bastato il “trio meraviglia”, che ha confezionato i due gol delle Fere, per portare ossigeno all’asfittica classifica rossoverde.
Dalla metà campo in giù bisogna essere più “determinati”, più “cattivi”, più “arroganti”, e anche più “fallosi” se la partita lo richiede. È meglio un cartellino giallo, o addirittura uno rosso, di un gol preso che ti condanna alla sconfitta!
Ma il pareggio di Lanciano contro la Virtus e la roboante vittoria al Liberati contro il Novara … NON ERA FUOCO DI PAGLIA.
La squadra c’è, il gioco anche, e oggi spero che i ragazzi avranno definitivamente compreso che per essere protagonisti quest’anno non basta la qualità, ma ci vuole quella grinta e quella cattiveria agonistica che tutti, dal Mister Toscano fino all’ultimo dei commentatori come me, stanno chiedendo ad alta voce dalla prima giornata di campionato.
Ma quando al triplice fischio i ragazzi sono mestamente usciti dal campo, sono stati comunque accompagnati da un timido ma sincero applauso della splendida tifoseria rossoverde … E sotto il loro capo cosparso di cenere ho visto ARDERE LA BRACE!!!