Non parliamo di sfortuna: diventa un alibi

Non parliamo di sfortuna: diventa un alibi

Breda al termine della partita è stato più che sincero e anche la sua faccia diceva tutto. Dover ingoiare la delusione di un pareggio arrivato al 90esimo, dopo essere passati in vantaggio una manciata di minuti prima, è dura.

E perciò è venuto quasi naturale parlare di sfortuna, premettendo che lui stesso non credo in questo termine. E’ la prima cosa che viene in mente quando in pochi secondi ti vedi passare davanti tutti gli allenamenti, tutte le prove, tutte le preparazioni che in questi mesi hanno tenuto occupato lui e la squadra.

Il calcio vive di episodi e gli episodi certamente non sono stati a favore della Ternana, soprattutto nelle ultime partite. Ma questo con la fortuna c’entra, ma solo relativamente, altrimenti la squadra avrebbe un alibi incredibile per poter dire: più di così cosa possiamo fare? Siamo sfortunati.

E invece più di così si può fare, anzi si deve fare. E siamo sicuri che si farà. Questa Ternana proprio grazie a degli spezzoni (lunghi) di partita, ha dimostrato di potersela giocare sempre. Deve allungare questi tempi, deve essere più efficace, deve dimostrare di essere più cinica in campo.

La squadra è giovane e la gioventù comporta anche degli errori di inesperienza. Ora tutti indicano in Iannarilli il giocatore a cui dare la responsabilità per un rinvio troppo frettoloso. Ma non è che ha fatto autogol… per carità, avrebbe dovuto bucare il pallone, perdere più tempo possibile. Ma tutta la Ternana ha commesso lo stesso errore di Iannarilli: non ha fatto scomparire il pallone.

Come prima non ha sfruttato le palle gol (una gigantesca, il rigore e la successiva ribattuta completamente gettata al vento da Gaston Pereiro). O come prima ancora ha regalato un tempo all’avversario per paura di perdere la gara e timore di sprofondare nel baratro.

E questo solo per rimanere in orbita Spezia. Questa Ternana, le certezze che aveva ripreso con l’arrivo di Breda, quella fiducia arrivata con i risultati e con buone prestazioni, l’ha vista scemare piano piano.

Dovrà riprenderla, senza pensare troppo. Affidandosi all’istinto e liberandosi dalle sovrastrutture. Il compito più difficile per Breda non sarà soltanto quello di mettere la squadra nelle migliori condizioni di esprimersi in campo, ma soprattutto di liberare la testa. 

Ma questa Ternana per vincere non ha bisogno di fortuna, ma di crederci di più. La fortuna – se proprio vogliamo parlarne – aiuta gli audaci…