Panucci straccia un copione stantio
Cambia l’allenatore ma non il copione. Lo sfogo pubblico di Christian Panucci ha ricordato i malumori celati di Domenico Toscano di appena una stagione fa. Toscano alla fine rassegnò le dimissioni, opzione questa che il suo successore ha preso in considerazione qualche settimana fa ma ora non più. Il problema è sempre lo stesso: il dialogo con l’amministratore unico Simone Longarini e la chiarezza negli obiettivi. A distanza di una stagione oggi la Ternana si è dotata pure di un direttore generale ma questo non sembra aver sortito gli effetti desiderati.
Panucci ha deciso di parlare apertamente sperando che questo sblocchi una situazione che altrimenti rischia di creare non pochi ostacoli alla squadra in vista dell’inizio del campionato. “Ad oggi soffriremmo in serie B”: le parole di Panucci devono suonare come un campanello d’allarme in casa Ternana. Questa rosa, così com’è composta può solo pensare di lottare fino all’ultimo per la salvezza, non certo per migliorare i 53 punti della passata stagione.
Il tecnico mette però in prima fila il dialogo assente con Longarini. Il mercato e dunque il rafforzamento della rosa arriva soltanto dopo perché come lui stesso ha dichiarato “la squadra si può completare anche l’ultima settimana”. Insomma a Panucci non piace il metodo impostato dalla passata stagione da Simone Longarini. L’allenatore parla “per il bene della Ternana” ma l’amministratore unico disse a chi gli chiese spiegazioni sulle dimissioni di Toscano “l’allenatore ha come referente il direttore sportivo non me”.
Solitamente si tende a credere che con l’esperienza si maturi. Panucci ha molto da dare a questa Ternana che vuole crescere e migliorare. Lo stesso vale a parti invertite. Lavorare per la società di via Aleardi è un’esperienza molto formativa. Entrambe le parti hanno voglia di fare bene, unire le forze farebbe soltanto la fortuna della squadra.