Partecipi chi può permetterselo

Massimo Laureti
Ancora penalizzazioni a stravolgere le classifiche di serie C. Pensavamo che il fenomeno fosse stato debellato. Quello che qualche anno fa ci teneva con il fiato sospeso fino alla fine non tanto per l’incertezza che producevano le partite sul campo, quanto per le verifiche sui conti delle società che puntualmente portavano a penalizzazioni, cancellazioni, ricorsi a non finire e partecipazioni negate nelle stagioni successive.
C’è stata un’apparente tranquillità per qualche anno, fatte salve comunque alcune penalizzazioni, poi sembra proprio che il calcio di serie C sia ricaduto nel vecchio vizio. Iscrizioni garantite in qualche modo, società traballanti, conti che di giornata in giornata aprono vere e proprie voragini e inadempienze conseguenti relative al pagamento di stipendi e contributi.
L’ultimo esempio in giornata con le penalizzazioni inflitte a Triestina, Messina, Lucchese oltre alla cancellazione del Taranto che, in aggiunta, ha incassato anche un bel -3 nel prossimo campionato al quale parteciperà, qualunque esso sia. Insomma, un mezzo ciclone che ha investito tutti e tre i gironi della serie C modificando le classifiche.
Nello specifico, oltre all’esclusione del Taranto sono arrivati un pesante meno 6 alla Lucchese, 4 punti di penalizzazione per Triestina e Messina. Colpi pesanti per le dirette interessate, ovviamente, ma anche per tante altre squadre che, ad esempio, avevano conquistato punti contro il Taranto. Mentre altre inevitabilmente hanno beneficiato dei guai altrui.
Perugia quasi in salvo, Gubbio sereno, Foggia nei guai
Piccoli esempi. Nel girone B ad esempio i sei punti tolti alla Lucchese fanno tirare un grosso sospiro di sollievo al Perugia che esce dalla zona play out con ben sette punti di margine sui toscani scesi al quartultimo posto. Ancora maggiore serenità per il Gubbio, quasi un dramma per il Foggia nel girone C . Tolti i sei punti conquistati contro il Taranto si ritrova con un solo punto di margine sull’area a rischio.
Direte che tutto questo è inevitabile. No, non è proprio così perché maggiori controlli, e una superiore intransigenza sulle gestioni delle società e chi ne assume la guida porterebbe a ridurre il fenomeno. Soprattutto certe decisioni (penalizzazioni o esclusioni) non possono arrivare a nove giornate dalla fine. Un esempio: potrà la Lucchese recuperare sette punti in nove giornate?
Un sistema da riformare
60 squadre di serie C non se le permette nessuna nazione, nemmeno la ricca lega inglese. In Italia però si tiene duro e s’imbarca chiunque tanto d’arrivare alla situazione attuale. Taranto escluso, Turris sulla stessa strada (la decisione arriverà nei prossimi giorni) Lucchese che cambia società ma con i giocatori che non prendono i soldi da tempo e tirano avanti col sostegno di qualche azienda locale
Tutto questo porta ad una considerazione sulla regolarità dei campionati che, a nostro avviso, è messa davvero in forte dubbio. Passino le piccole penalizzazioni (che comunque pesano) ma quando togli 6 punti e più condizioni una stagione. Per cui la considerazione finale, dura quanto volete, è una soltanto. Partecipi chi può permetterselo. Gli altri possono fare un calcio onesto e dignitoso tra i dilettanti.