Paura…?
Tanta!
Personalmente addirittura tantissima!
Il crollo verticale, non solo di risultati, ma anche di rendimento, che sta subendo la Ternana negli ultimi tempi assomiglia sinistramente a tante altre situazioni simili che abbiamo dovuto sopportare nel corso degli ultimi disgraziati 13 anni dell' era longariniana.
Come non andare con la mente all' "eroica" gestione di Mimmo Caso, alla famosa partita di Cremona, dove sarebbe bastata una vittoria contro la già retrocessa formazione lombarda per evitare la retrocessione, alle risatine ironiche di certi personaggi al termine di quella gara, alla sconfitta di Reggio Emilia che impedì alla Ternana di approdare ai play off, allo spareggio play out contro Il Foligno e a tutto il resto?
Come non temere che si possano ripetere analoghi scempi anche domenica prossima al Sinigaglia di Como contro la praticamente già retrocessa squadra lariana?
Contro l' Ascoli abbiamo toccato il fondo dell' orrido calcistico, a cominciare dalla presenza sugli spalti di meno di 2.000 spettatori ternani (ammirevoli e da applaudire), soverchiati in maniera schiacciante e sfottente dai 900 tifosi del Picchio.
Per poi passare all' approccio della squadra alla partita come di consueto moscio e deconcentrato, al prosieguo arruffato e sconclusionato, alla scarsa condizione fisica e nervosa palesata da molti dei rossoverdi, alle consuete topiche di Breda, vedi ennesimo gol preso pazzescamente su calcio piazzato, con i difensori a fare le belle statuine complice l' inconcepibile marcatura a zona all' interno dell' area piccola (e sono 11!) e all' imbarazzo palesato dallo stesso mister nel post partita.
E poi l' ennesimo appuntamento "chiave" perso inverecondamente, dopo i due derby col Perugia e la sconfitta all' andata al Cino e Lillo Del Duca.
Per non parlare poi di una società completamente assente, senza una guida, senza un presidente, senza un direttore generale o sportivo che dir si voglia, senza un dirigente con cui poter interloquire, fatta di persone legate a triplice catena con i protagonisti dell' infausto decennio ante-Zadotti (che almeno aveva il pregio di farsi vedere e sentire), quegli stessi protagonisti che assai verosimilmente continuano ad operare anche oggi per il "bene" della Ternana, ben protetti dalla fitta nebbia che avvolge le segrete stanze del palazzo di Via Aleardi.
Che società calcistica è mai questa?
Che fine ha fatto la Ternana?
E a questo punto, mi chiedo fermamente e dolorosamente, come tanti altri tifosi delle Fere: ma quando finirà questo autentico "calcicidio" che Terni e la Ternana stanno sopportando da oltre un decennio?
Intanto però sono state distrutte almeno due generazioni di tifosi e il mitico Liberati si è ridotto ad ospitare i miseri resti di quella che fu una gloriosa tifoseria, rispettata, invidiata e temuta (sportivamente parlando) da tutta l' Italia pallonara.
Ed ora si va a Como a giocarci la salvezza contro l' ultima della classe.
Con una squadra apparentemente a pezzi o poco ci manca, con i giocatori che litigano tra di loro, con un allenatore tutto meno che tranquillo e, comunque, in linea con tanti illustri colleghi che l' hanno preceduto (mi spiace…ma gli ultimi rovesci e l' insistere pertinace su certe discutibili scelte mi impongono di rivedere drasticamente il mio giudizio quasi positivo espresso in precedenza su Breda).
E con una società colpevolmente latitante.
Che, peraltro, non è la sola a latitare, visto che le istituzioni ternane (sempre molto "vicine" ai tifosi in tempo di elezioni) non intendono assumere posizione alcuna nei confronti dell' assurdo calcistico che sta vivendo la città.
Come non avere "paura"?
Come non temere un drammatico coinvolgimento della Ternana nella lotta per non retrocedere, dopo aver sognato fino a un mese fa addirittura l' aggancio alla zona play off?
Come non vedere le streghe davanti a questi ultimi quattro complicatissimi incontri (il Como mai arrendevole, il Cesena in piena lotta per i play off, il Lanciano che, nonostante la penalizzazione, non vuole retrocedere e il Brescia con ancora qualche speranza di promozione da coltivare) ?
Certo è che un' eventuale sconfitta a Como (tocco ferro e quant' altro) spalancherebbe sicuramente alla Ternana le porte degli spareggi per evitare la retrocessione in Lega Pro, oltretutto con devastanti riflessi sul morale e con la prospettiva di dover giocare la partita successiva casalinga col Cesena praticamente in trasferta.
E si sa per esperienza diretta che i play out non portano bene alle Fere…
Ma poi, anche se ci dovessimo salvare, chi può sperare che il destino futuro sia diverso da quello degli anni passati?
Come non credere alla perdita secca dei prezzi pregiati della squadra (Mazzoni, Falletti, Gonzalez, Ceravolo), ad una campagna acquisti sviluppata come al solito negli ultimi giorni di luglio con gli scarti altrui e con un d.s. ridicolmente part-time, all' ingaggio di un allenatore di terza/quarta scelta, ad un ritiro con cinque o sei titolari e qualche primavera e all' ennesimo campionato nella migliore delle ipotesi mediocre?
E poi vai a dar torto a chi non viene più allo stadio…!
Chiudo questo amaro e preoccupatissimo editoriale nella speranza di essere smentito dai fatti.
Ovvero da una vittoria a Como, dal raggiungimento di una salvezza tranquilla e da un calcio mercato finalmente degno di tanto nome.
"Spes ultima dea" solevano ripetere i Padri Latini cui spesso mi ispiro.
Anche se dalle nostri parti si dice anche che "chi vive sperando muore…."
In conclusione, voglio rivolgere un ultimo vigoroso invito a quei ragazzi che avranno l' onore domenica di difendere i gloriosi rossoverdi a Como:
"FUORI GLI ATTRIBUTI" !
E che Dio ce la mandi buona…