La peggiore partita dell’anno (anche se altre dello stesso livello ce ne sono state) nell’occasione in cui serviva la migliore Ternana possibile. Basterebbe questo a decretare il tracollo dei rossoverdi che ad oggi, meritano senza alcun dubbio di retrocedere. Loro come l’Ascoli, altra squadra pessima. Ma siccome il campionato deve ancora consumare tante altre giornate mi piace pensare che tutto ancora potrebbe succedere.
Certo è però, che la partita di Ascoli ha dato un colpo mortale alla credibilità di Defendi e soci, di una squadra che non è stata tale, di un’accolita piuttosto, una sorta di “gruppo vacanze Piemonte” che per chissà quale fortuita combinazione si è ritrovato a giocare ad Ascoli.
Stavolta non voglio esaminare la situazione generale di classifica e di prospettiva, la depressione mi assalirebbe impietosa. Mi piace piuttosto analizzare con un pizzico di attenzione in più, al netto della rabbia scatenata a caldo, quanto è successo sabato pomeriggio.
Formazione obbligata per via delle squalifiche e degli infortuni. Approccio molle a fronte di un’aggressività anche sopra le righe della squadra di Cosmi.
Loro corsa, aggressività, contatto fisico portato all’esasperazione, specie nei confronti di Montalto. La Ternana molle, capace d’incassare subito un gol (fortunatamente annullato) e di mancarne uno facile poco dopo. Difesa traballante anche perché l’intera fase difensiva è venuta meno. Gol incassato ancora su azione da palla inattiva, magari anche fortunato ma figlio di una reattività sconosciuta ai nostri. Poi il fattaccio. Assurdo anche se non è la prima volta: l’anno scorso è successo al Torino. Ma questo non giustifica l’assenza totale di attenzione che ha fruttato lo scellerato cambio. Ha sbagliato il tecnico? O il team manager? Penso abbiano sbagliato proprio tutti perché non c’è stato uno solo, tra giocatori in campo e occupanti la lunghissima panchina (collaboratori e giocatori) ad aver mosso un dito, sollevato un dubbio. Tutti a guardare senza fiatare. Se n’è reso conto De Canio quando ormai Montalto era fuori e Repossi aveva i piedi sulla linea, quindi da considerare in campo a termini di regolamento. Ma anche in quel momento c’è stata una protesta, un tentativo di tornare indietro, di cambiare la scelta forzando la mano al direttore di gara? Nemmeno per idea. Incassato il colpo quasi fosse un segno del destino. Questo il fattaccio con tanti colpevoli. Ma una domanda è giusta porla a De Canio. Perché Repossi, ragazzo al debutto in serie B caricato di responsabilità, forse esagerate per lui stante l’importanza della partita. Carretta che fine ha fatto? Giusto per citarne uno che pure qualcosa di buono nella prima metà della stagione l’ha combinata. E Statella? Tutti e due utilizzabili in un ipotetico tridente che peraltro poteva essere interpretato anche da chi era già in campo visto che, per come stava giocando la Ternana non era il problema di un giocatore sotto tono (Tremolada?) ma di tutti e undici a cominciare da Sala per finire a Finotto (forse il più generoso). Domanda lecita visto che nessuno l’ha posta direttamente al tecnico che di sicuro avrà avuto le sue buonissime ragioni per fare una scelta tanto rischiosa. Lui ha il polso della situazione. Non certo noi. Anche se la sorpresa negativa lo ha scosso. Lui per primo non si aspettava una Ternana del genere.
Altro momento topico l’espulsione di Mignanelli. Avendo già raggiunto il pari era quasi scontato immaginarsi una Ternana arrembante e un Ascoli a soffrire nei propri sedici metri. Cos’è successo invece? L’opposto con tanto di rigore (generoso) gol dell’Ascoli e successiva espulsione di Signori. Frittata completata e atto d’accusa impietoso. Questa squadra non ha personalità né carattere, doti indispensabili quando la cifra tecnica è modesta, come quella di tante altre squadre del torneo. La differenza quindi la stanno facendo l’atteggiamento, la grinta, l’attenzione. Si torna quindi al punto d’inizio, alla costruzione della squadra fatta in estate e appena modificata a gennaio. Progetto tecnico bocciato su tutta la linea.
Ultima considerazione. In questo momento se c’è qualcosa d’inopportuno più di ogni altra è ritirare fuori la storia dell’allenatore. Chi ha anticipato De Canio ha responsabilità enormi perché ha potuto costruire la squadra in estate e poi aggiustarla in inverno, impostare la stagione purtroppo senza fissare regole comportamentali che soltanto De Canio ha reso chiare.
Insomma, nella stagione che, ad oggi, vede la Ternana sprofondare in serie C nessuno può chiamarsi fuori dal pacchetto dei responsabili. Finire il campionato con dignità è l’ultimo degli obiettivi. Mancarlo sarebbe l’ennesimo schiaffo ad una città che meritava qualcosa di meglio.
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