I nostri genitori, che l' avevano passata dura durante la guerra, di fronte al rifiuto di un piatto non del tutto gradito, erano soliti ripetere a noi figli: "non lamentarti del brodo grasso"… Almeno così succedeva a me.
Questa suggestiva battuta (lo dico per i più giovani) sta a significare che in tempi bui e grami non è il caso di fare gli schizzinosi.
Poi è chiaro che il "brodo grasso" (ricco di sapidi sapori, purtroppo "pesantucci" da digerirsi) può piacere o no. Personalmente lo trovo gustosissimo (preferibilmente mix di gallina, cappone e manzo anche grassoccio, con i cappelletti fatti "a casa"…).
Esaurito questo preambolo storico-gastronomico, vediamo di collocare tale divagazione nel contesto a noi più consono e, cioè, a commento dell' attuale momento della nostra amata Ternana.
Una squadra, quella di Fabio Gallo, che sta marciando letteralmente (ovvero "numericamente") a ritmo promozione: 36 punti in 17 partite (2,11 punti a partita),11 vittorie 3 pareggi e 3 sconfitte (comunque troppe le due rimediate in casa).
Purtroppo questo vero e proprio exploit non è servito, almeno per il momento, ad agganciare quella prima poltrona della classifica dichiarata apertamente l'obiettivo delle Fere edizione 2019/2020.
Ma se la Reggina di Mimmo Toscano sta facendo cose straordinarie, che colpa ne ha la Ternana?
L'unica speranza a questo punto è che la corazzata calabrese prima o poi incappi in qualche disavventura… E, naturalmente, che i rossoverdi sappiano approfittarne, continuando nel frattempo a spingere come stanno spingendo ora.
Motivo per cui trovo abbastanza eccessiva qualche critica di troppo emersa qua e là in ordine all'attuale rendimento dei rossoverdi.
Magari ci sarà pure qualche difetto da eliminare, vedi pericolosi appannamenti difensivi e il non eccezionale coefficiente di realizzazione in relazione alle tante occasioni da gol create.
Ma, in ogni caso, questa è una Ternana che ha il buon gusto di vincere a ripetizione, sia in campionato, che in Coppa Italia.
Non ci dimentichiamo il doppio tris di vittorie in una settimana, risultato già difficile da centrare una volta e quindi ancor più complicato da bissare.
Se poi vogliamo parlare della partita di domenica scorsa a Catanzaro, come non riconoscere che la prestazione della Ternana sia stata semplicemente impeccabile?
Nè valgono nella circostanza le precedenti osservazioni riduttive circa il valore (modesto) delle squadre affrontate e battute in trasferta, perché lo spessore della formazione di Grassadonia è assolutamente di primo livello.
Certamente anche in questa occasione sono emersi i problemi di sempre, soprattutto in difesa, dove un paio di grossolani errori, distribuiti equamente tra portiere e difensori, potevano costare veramente cari; ma se non altro questa volta i rossoverdi hanno lucrato il massimo dalle occasioni da rete costruite, centrando la vittoria con pieno merito.
Va poi doverosamente rimarcato che, nonostante si stiano vivendo tempi discretamente "bui e grami" (leggi partecipazione al modesto campionato di Serie C; e si torna all'incipit di questo editoriale), questa è una squadra in grado di sciorinare, sia pure a tratti, un calcio piacevole e di livello di categoria senz'altro superiore.
Non so se questo sarà sufficiente per raggiungere l' ambizioso obiettivo prefissato dalla società; ma, intanto, l' essere tornati ad uscire dallo stadio con il sorriso sulle labbra dopo tanti rospi ingoiati, è già qualcosa.
E, notoriamente, "chi si accontenta gode"…
È chiaro che Stefano Bandecchi rispedirà al mittente il proverbio di cui sopra, data la sua conclamata voglia di raggiungere il prima possibile la serie B; ma noi tutti, qui a Terni, sappiamo per esperienza diretta quanto sia difficile vincere un campionato di terza serie; e, quindi, già il fatto di starcene lassù a duellare con le migliori, può essere motivo di soddisfazione.
Soprattutto se la squadra gioca bene; e, come già detto, questa Ternana gioca bene. Almeno a mio modesto avviso.
Quindi il mettersi a sottilizzare se sia giusto o meno che giochi questo al posto di quell' altro o altre osservazioni del genere, mi sembra sinceramente un esercizio abbastanza sterile.
In effetti, credo che Fabio Gallo abbia perfettamente in pugno le redini della situazione e perciò trovo abbastanza pleonastico sollevare casi che probabilmente nemmeno esistono.
Basti pensare, per esempio, alla comune e appassionata esplosione di gioia di tutti i giocatori, titolari e riserve, in occasione di un gol o al termine di una partita vittoriosa.
Questo sta a significare che lo spogliatoio è unito e compatto a prescindere dalle scelte operate dal tecnico e che tutti si mettono al servizio della squadra indipendentemente dal ruolo ricoperto.
In ultima analisi, non vorrei che certe "divagazioni" andassero in qualche modo ad incrinare l'equilibrio che attualmente regna nel gruppo.
Poi giustamente ognuno è libero di pensare che quel giocatore sia migliore di quell'altro o che Tizio debba giocare al posto di Caio. In fondo in Italia siamo o non siamo 55 milioni di allenatori?
Ultimo capitolo: i 6 mila abbonati che mancano all'appello.
Capisco bene che tanta gente avrà sottoscritto l'abbonamento più per convenienza, che per convinzione; ma questa è una squadra che merita l'appoggio incondizionato di tutto il popolo rossoverde e quindi anche di quelli che non si ricordano il perché hanno in saccoccia l'abbonamento…
Motivo per cui mi sento di rivolgere alla "metà silenziosa" l' invito a venire almeno per una volta allo stadio, magari domenica prossima allorché i nostri si misureranno contro la Casertana.
Chissà poi che non comincino pure loro ad apprezzare il "brodo grasso"…?
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