Politica dei giovani, Cozzella è la star
Brignoli è in procinto di firmare il rinnovo (preludio scontato alla sua cessione, che avverrà nel mercato estivo ma consentirà alla società di monetizzare la cessione di un grande portiere, destinato ad una grande carriera). Nel frattempo parte un attaccante giovane come Diop, che nel girone di andata non è mai riuscito ad incidere (soltanto 8 spezzoni di gara per lui) e che comunque nella migliore delle ipotesi sarebbe stato valorizzato per il Torino, che detiene il suo cartellino. Di contro arriva (in prestito ma co diritto di riscatto da esercitare a fine stagione) il centravanti croato Dugandzic, classe ‘94, ex Osjiek, trascorsi nella under 18 e nella under 19 del proprio paese, che quindi potrebbe diventare tra cinque mesi un capitale della Ternana. E poco dopo viene ingaggiato in regime di svincolo un trequartista franco–serbo come Milinkovic, nel recente passato nell’orbita della Roma (con alcune presenze nello scorso torneo Primavera) e del Cagliari (col ritiro precampionato svolto agli ordini di Zeman), leader della under 16 francese e della under 18 serba. Insomma, la Ternana vara una politica dei giovani accorta e lungimirante e al contempo ambiziosa, sebbene portata avanti a costi contenuto. Segnali importanti. Anche perché preceduti dall’ingaggio di un centrocampista dalle notevoli potenzialità come Tascone, classe ‘97, titolare nella Frattese (serie D) e strappato al Napoli, e seguiti dal probabile acquisto di un altro centrocampista con una grande futuro davanti come Di Paolo, perno dell’Amitermina (serie D) e corteggiato invano anche da Lazio e Frosinone. Pur muovendosi nell’ambito della rigorosa politica di austerity varata dalla proprietà Cozzella sta facendo un ottimo lavoro, con frutti che potrebbero essere colti nell’immediato (Dugandzic), nel breve periodo (Milinkovic) e nel medio futuro (Tascone e DI Paolo). Senza considerare la progressiva maturazione degli elementi aggregati in pianta stabile alla prima squadra, da Palumbo a Taurino a Russini. E senza trascurare le prospettive di crescita di Valjent, 19 anni compiuti a dicembre ma già nel giro della under 21 slovacca. Insomma, il direttore sportivo ha costruito e sta costruendo un “tesoretto” senza investimenti economici importanti, anche se ovviamente il discorso Avenatti è del tutto diverso (ma se il bomber uruguaiano dovesse continuare così sarebbe ancora possibile cederlo realizzando la plusvalenza immaginata a via Aleardi nell’estate del 2013).