Proietti e Paghera: gli ultimi dei mohicani

Proietti e Paghera: gli ultimi dei mohicani

La striscia da mohicano (su indicazione di Suagher) a dire la verità Paghera l’ha anche portata, nell’anno della promozione. Quindi non c’è niente di più vero in questo. Ma con il loro addio praticamente la riserva indiana di chi ha vinto il campionato, si è veramente ridotta all’osso. Sono rimasti in 3: Iannarilli, Celli (che lo scorso anno però era stato ceduto in prestito) e Falletti. Uno per reparto, tranne il centrocampo, appunto.

Proietti e Paghera erano gli ultimi esemplari di quella zona di campo lì: non ci saranno più neanche loro. La trasformazione della Ternana è stata completa. Rispetto alla passata stagione, come abbiamo avuto modo di dire, sono rimasti in pochissimi: 10 se consideriamo anche Vitali, Mantovani e Favilli per i quali in realtà è stato fatto un nuovo contratto, rispetto a quello dell’anno passato. 

Un segno di discontinuità forte. Si è voluto tagliare il passato, cambiando completamente il volto a questa squadra. Peraltro Proietti e Paghera sono stati i primi acquisti dell’ex direttore sportivo Leone, gli uomini chiamati proprio per cercare di tornare subito in B.

Paghera arrivò addirittura a gennaio 2019. Da svincolato. Prima ancora di Palumbo e Michele Russo. Chiamato come primo rinforzo in una situazione difficile, con una Ternana che non stava girando come Bandecchi avrebbe voluto. Si è subito messo a disposizione Paghera, come sempre, come anche in questa stagione nei 20 minuti giocati contro la Sampdoria, perché ancora la rosa rossoverde non era al completo. A Terni ha giocato 119 partite (più che a Lanciano) ed è la squadra in cui ha giocato di più, in cui ha segnato di più (6 gol) e in cui ha fatto più assist (10). Poteva essere suo il gol promozione, contro il Bisceglie, ma poi il destino ha voluto che la partita dei festeggiamenti fosse quella successiva. E pensate un po’: ha segnato ancora lui! Sognava di poter portare la Ternana in Serie A, non tanto perché si è mai sentito un giocatore superiore ma perché ha sempre creduto nella forza del gruppo, della squadra e dell’insieme.

Esattamente come Proietti, arrivato qualche mese più tardi, ma anche lui protagonista assoluto in questi anni in rossoverde. Anche lui over 100 presenze (105 per la precisione, con 6 mesi in meno rispetto a Paghera) 5 gol e anche 6 assist. Anche lui, naturalmente, un campionato vinto. Anche lui uno dei fedelissimi in questo periodo nonostante qualche infortunio e una concorrenza (soprattutto lo scorso anno) di primo livello. Lui la cresta da mohicano non poteva farla, per evidenti motivi. Ma è stato quello che ha sempre avuto sotto la (presunta) cresta, dentro la testa, a fare la differenza. Dentro e fuori dal campo.

Dopo Partipilo e Palumbo se ne vanno le altre due delle 4 P di questi anni in cui il ciclo ha portato alla promozione e alle 2 salvezze con vista playoff (almeno nelle speranze). 

A noi non rimane che salutarli con un affetto straordinario, dicendogli che per loro, come per tutti gli altri di quello splendido gruppo, le nostre porte saranno sempre aperte. Sarà sempre un piacere poterli rincontrare e poterli vedere. Anche da avversari.