Nelle ultime stagioni, ad eccezione di quella in cui la Ternana di Toscano ottenne la promozione in serie B, la storia si è ripetuta con una continuità stucchevole ovvero essere in lotta per evitare la retrocessione diretta prima, ed il coinvolgimento nei play-out , poi.
Ed anche quest'anno, purtroppo, guardando la classifica, ci si ritrova ad analizzare una situazione non ancora compromessa o di estremo pericolo ma giunta ad un livello di guardia.
Con l'aggravante, però, che la Ternana è reduce dalla sconfitta, anche se immeritata, nel derby e, quindi, con il morale a pezzi sia della tifoseria che della squadra che non è riuscita a regalare quella soddisfazione che i tifosi si aspettavano dopo la sconfitta dell'andata.
Si sa il risultato finale del derby, soprattutto a Terni e dintorni, può esaltare o deprimere e quest'anno purtroppo su questo fronte la delusione è stata grandissima.
E gli effetti che potrà provocare l'ennesima sconfitta è difficile prevederli e quindi non sarà facile capire se la squadra riuscirà a reagire, a lasciarsi alle spalle l'ennesima delusione stagionale, e se i tifosi riusciranno a superare lo sconforto del momento e tornare allo stadio per aiutare la formazione di Breda a conseguire quella salvezza che resta per l'ennesima volta, nonostante i proclami, l'unico obiettivo ormai rimasto.
Sono interrogativi leciti che solo il campo potrà sciogliere nell'immediato visto che l'ambiente è scosso, diviso ed indeciso, almeno in parte, sul da farsi. In molti nel dopo-derby, delusi, e attanagliati dallo sconforto hanno manifestato il loro intento di rivolgere i propri interessi del sabato altrove.
Sul fronte squadra, invece, l'imperativo è scrollarsi di dosso al più presto quella quota raggiunta in classifica, 36 punti, ma non sarà facile farlo perchè il campionato entra in una fase delicata in cui oltre all'aspetto fisico, entrano in gioco tanti fattori che condizionano lo sviluppo del torneo.
E tra questi anche la disponibilità degli uomini per allestire una formazione competitiva, al di là delle idee, e delle convinzioni che un allenatore può avere sui singoli e sul modulo da adottare.
E su quest'ultimo aspetto non è un momento felicissimo perchè Breda, ad esempio, oltre a non avere a disposizione Vitale fino a metà aprile, almeno, e lo si sa che in quel ruolo non si hanno alternative adeguate, deve fare i conti anche con sette diffidati che andranno in squalifica al prossimo cartellino giallo. E di questi sette ben tre riguardano i difensori, Gonzalez, Meccariello, Valjent, per i quali non esistono alternative, oltre ad Avenatti, Falletti, Zampa e Coppola. Inutile tornare a parlare di assestamento della rosa perchè se in società fossero stati disponibili a rivedere le scelte di gennaio lo avrebbero fatto prima dell'emergenza ovvero prima che Breda decidesse di schierare Valjent nel ruolo di Vitale. Farlo oggi sarebbe come ammettere i propri errori e non ci sembra che su questo versante ci sia disponibilità a farlo. Quello, purtroppo, è un discorso chiuso e difficilmente comprensibile anche perchè il silenzio regna sovrano in via Aleardi e perchè crediamo che nessuno mai darà delle spiegazioni.
Non è da escludere, poi, la partenza del giovane slovacco per rispondere alla chiamata in nazionale che complicherebbe ulteriormente la situazione in chiave difensiva.
E, poi, ci sono gli avversari che rendono le prossime 6 partite davvero complicate: in casa Latina, Pescara e Crotone ed in trasferta Avellino, Entella e Vicenza. Si comincia, quindi, dal Latina che ha un buon organico che, però, non ha reso come avrebbe dovuto, che ha due punti in meno dei rossoverdi, e che è all'ennesimo cambio di panchina. Lunedì la società pontina ha affidato la guida tecnica a Gautieri, uno dei candidati a suo tempo per la sostituzione di Toscano, che negli allenamenti a porte chiuse sta cercando di plasmare la sua compagine al credo del 4-3-3. Tra l'altro, avendo anche gli uomini adatti per farlo.
Una partita, quindi, quella di sabato ricca di incognite che solo il campo potrà chiarire, ma sicuramente difficile per tutta la serie di motivi sopra elencati.
C'è da augurarsi che il ritiro di Norcia possa ritemprare la squadra nel fisico, nel morale e nelle idee e presentarsi al Liberati sabato con quella rabbia che solo un derby perso dovrebbe dare.
Ad oggi è difficile prevedere anche quella che sarà la presenza dei tifosi rossoverdi, ancora alle prese con la delusione e l'amarezza di sabato scorso.
Alla fine, però, quello che rappresenta da alcuni anni lo zoccolo duro finirà per esserci perchè, al di là di tutto, l'amore per quella maglia rossoverde prevarrà e perchè anche nei momenti più delicati ha dimostrato di essere al suo fianco per difenderla, onorarla e per non permettere la sua umiliazione con risultati non confacenti al suo blasone e ai suoi trascorsi.
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