Metterci qui a snocciolare i tanti numeri positivi che la Ternana sta maturando in questo avvio di campionato rischia di diventare esercizio sterile, insufficiente a testimoniare la crescita della squadra di Cristiano Lucarelli che, dopo una settimana di clausura e di lavoro a capo chino, si è lasciato andare ad una più che comprensibile esultanza alla fine della partita con il Palermo.
Perché anche lui è ben consapevole dei passi da gigante fatti dalla squadra che oggi ha una connotazione ben precisa. Tanto da raccogliere anche gli apprezzamenti di un avversario battuto e depresso qual era Eugenio Corini alla fine della partita.
Solida, compatta, determinata con una personalità che in passato le era sconosciuta. Merito dell’atteggiamento tattico ma anche della crescita esponenziale di giocatori come Palumbo o Partipilo che alla riconosciuta qualità stanno aggiungendo una continuità di rendimento straordinaria e una capacità di decidere le partite che li fa diventare fondamentali.
Dopo gli alti e bassi di un anno fa la Ternana sembra essere entrata in una modalità di gestione degli eventi che evita scossoni all’umore generale. Così i sette cambi in panchina operati da altrettante società del torneo nelle prime otto giornate, sono visti come una specie di assurdità. Eppure proprio tante rivoluzioni sono lo specchio di un torneo dove in tanti pensano di poter agganciare la serie A conferma dell’alta competitività registrata fin qui.
La Ternana che ha ingranato le marce giuste sembra guardare con distacco ai fatti altrui limitando il proprio interesse all’avversario di turno. Con Lucarelli che settimanalmente trova argomenti o obiettivi esterni sui quali puntare per indirizzare la concentrazione dei suoi sull’impegno della settimana. Una tattica sperimentata con successo anche nel torneo stravinto in serie C.
Tutti a predicare umiltà a mettere al bando gli entusiasmi lasciati soltanto ai tifosi che meritano anche di sognare. Perché i risultati alimentano entusiasmi e sogni in una catena che ha una sua logica e che, di fatto, costituisce l’essenza dello sport e del calcio stesso.
Il trattore evocato da Lucarelli torna puntualmente in ballo com’era successo al carrarmato della serie C. Forse è giusto così: ha funzionato una volta, può funzionare ancora.
Noi il trattore lo vediamo andare avanti pilotato da Lucarelli, non ci saliamo perché non è quello il posto nostro, però lo ammiriamo nel suo incedere che auspichiamo possa essere sempre così costante anche se qualche ostacolo imprevisto ogni tanto si pone sulla sua strada. L’ultimo in ordine temporale è costituito dall’infortunio di Marco Capuano. Un brutto guaio per il giocatore e per la Ternana che perde una colonna della propria difesa. Toccherà agli altri non farlo rimpiangere perché, come ha sostenuto Lucarelli, questa Ternana ora sa giocare di squadra. Ed è la squadra che vince.
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