Questione di mentalità e di buccie di banana
Ormai le esternazioni di Bandecchi sono all’ordine del giorno, forse all’ordine dell’ora sarebbe meglio dire. E che il presidente utilizzi Instagram per esternare il proprio pensiero non deve più stupire. Non cambierà e non vogliamo neanche che lo faccia. Sempre meglio lì che nelle tv perugine (o reggine o avellinesi). Sempre meglio essere diretti e franchi che parlare alle spalle o non parlare affatto.
Non vogliamo sempre vedere il bicchiere mezzo pieno, ma guardare in faccia alla realtà. E come direbbe lo stesso presidente, magari in livornese e non in ternano: “a chi tocca non s’arrosci”.
Su una cosa il presidente ha ragione: forse – almeno finora e almeno da una buona parte dei tifosi, noi compresi – non abbiamo compreso bene il messaggio. Quando il presidente dice di voler fare delle valutazioni a fine anno, quando dice che dovrà capire se ha commesso degli errori non dice niente di clamoroso e niente di nuovo. E’ semplicemente deluso da una classifica che non rispetta le proprie ambizioni.
Ahia. Ci siamo cascati anche noi, mi sa. Non è questione di classifica. Ma di mentalità. Se andiamo a rileggere (o riascoltare) le varie dichiarazioni del presidente la delusione principale non arriva dalla classifica (che probabilmente è la conseguenza, non la causa), ma dalla mentalità che a suo dire Lucarelli non ha (più) avuto e che non trasmette (più) alla squadra.
Lo ha spiegato poi “apertis verbis” lo stesso presidente in un commento (sempre su instagram), che vi abbiamo riportato QUI e che vi riassumiamo
"Noi dobbiamo imparare nuovamente a creare alchimia, oggi nella Ternana non ci sono ne pippe ne geni, solo uomini che cercano una strada e che attraverso il lavoro l'umiltà e la mentalità MIA la troveranno"
Mentalità quindi, non fiducia. Se alla Ternana manca qualcosa, oggi secondo Bandecchi manca per una questione di mentalità, più che tattica o tecnica. Una cosa ancora sopra. Che forse può anche mettere in discussione il rapporto con Lucarelli. Ma certamente non ora. Perché a noi nessuno toglie dalla testa che il presidente in questo momento vuole stimolare proprio il suo allenatore. Vuole metterlo sotto pressione, vuole tirargli fuori quell’animale da arena che ha visto in Lucarelli quando è stato scelto e lo scorso anno. Ecco perché parla di Maggio, di Ferrari e berlinette, di squadra all’altezza. Ecco perché lo stuzzica in continuazione in pubblico. Almeno questa è la nostra convinzione.
Su una cosa però Bandecchi – sempre secondo noi – sbaglia. Se esprime in pubblico il suo pensiero, giocoforza si presta anche ad intepretazioni sbagliate. E deve accettare il confronto (sempre che rimanga in contesti civili). Il web è come il bar (che piace tanto a lui e alla Nord): un bar virtuale. Dove chiunque ha diritto a parlare (anche quando non ne avrebbe i titoli). A differenza del bar vero probabilmente la distanza e lo schermo regalano un pizzico di coraggio in più (anche più di un pizzico e anche una bella dose di maleducazione). Ma come in un bar vero gli stupidi e i maleducati vanno ignorati. Nel suo punzecchiare Lucarelli, Bandecchi non raccoglie il 100% dei consensi. Ma non per questo Terni e i Ternani si devono svegliare o devono far arrabbiare così tanto il presidente. Se la prenda, eventualmente, con quelli che l’hanno offesa. Non con quelli che possono non aver capito o che presumono di aver capito. O che ancora interpretano il suo pensiero. Aggredire – seppur “stimolato” – un intera città, cittadinanza o tifoseria non è una bella mossa. E’ stato un passaggio inelegante che anche a noi non è piaciuto. E la Nord, con un comunicato nel linguaggio ultras, ha solo voluto rimarcare questo. E probabilmente anche il presidente lo ha capito. E’ residuale, probabilmente, in questo contesto. Ma è una cosa che ha fatto rumore e che ha dato fastidio. Una buccia di banana. Capita di scivolare. Ma come dice il presidente (sempre su instagram ovvio): l’importante non è quante volte cadi (su una buccia di banana) ma quante volte hai la forza di rialzarti.