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Rabbia, orgoglio e speranza e un bicchiere tutto pieno

E’ un frullatore di emozioni, come è normale fosse un playout. E anche nel corso di una partita soltanto sono state montagne russe. Una Ternana, nel primo tempo, da stropicciarsi gli occhi, che avrebbe meritato nettamente la vittoria. Una Ternana da battaglia nel secondo, capace di reagire, di incassare e ripartire. Che si porta a casa un pareggio che a bocce ferme sembra stretto ma che è comunque d’oro.

La Ternana è viva, vivissima. La Ternana ha personalità. La Ternana ha qualità. La Ternana ha corsa. La Ternana ha anche sfortuna. Anzi meglio: la Ternana non ha ancora imparato ad essere cinica. Un rigore sbagliato, due pali (uno clamoroso), un rigore negato (a nostro avviso) e almeno un paio di parate del portiere del Bari hanno negato alla Ternana un ritorno più tranquillo.

Ma questa Ternana ora sa che non deve avere paura di nessuno. Anzi: forse sono gli altri che devono avere paura. Nonostante il valore tecnico del Bari – che alla lunga si è visto. Nonostante si potesse squagliare di fronte ai 32mila del San Nicola. Nonostante gli episodi non abbiano girato a favore, la squadra porta a casa un pareggio che lascia tutto invariato: il piccolo vantaggio compreso.

La Ternana non si accontenta. La Ternana osa anche le tre punte se c’è bisogno di recuperare. La Ternana sa stringere i denti. La Ternana è anche quell’unico tifoso, piccolo, solitario ma orgoglioso che è stato spesso inquadrato. La Ternana è d’acciaio, come la sua gente. La Ternana è sfrontata, come i suoi ragazzi in campo. La Ternana ha tirato fuori i suoi senatori nel momento in cui servivano. E se le pagelle non possono non tenere conto degli episodi (in una partita che vale così tanto sono proprio gli episodi che fanno la differenza) poi bisogna guardare la prestazione. E la prestazione è stata da Fere.

Ora ci aspettano altri 90 minuti. Dove il Bari farà di tutto per vincere. E dove la Ternana dovrà essere ancora più attenta, ancora più feroce, ancora più veloce, ancora più cattiva. Dovrà vincere i duelli individuali, dovrà saper leggere meglio le variazioni tattiche dell’avversario, dovrà tirare fuori ancora una volta delle energie che pensavi non ci fossero.

Ma ha dimostrato che tutte queste cose ci sono in questo gruppo. E se alla fine la deviazione ha aiutato le Fere è stato un premio rispetto a quanto abbiamo visto in campo. Non avrebbe meritato la Ternana di perdere. La produzione offensiva del primo tempo è stata spaventosa, così come il controllo della gara e del campo. E se nel secondo tempo, con i ritmi più bassi, il Bari ha preso coraggio, la Ternana pur non avendo la forza di rialzarli, ha lottato con altre armi.

La Ternana non può non salvarsi. Per tutto quello che ha dimostrato in stagione, per la crescita mentale, tecnica e tattica che ha avuto durante l’anno. Per le energie che trova in ogni gara, per questa sua capacità di risorgere sempre. La Ternana merita questa Serie B e mancano 90 minuti da giocare proprio da Ternana. In uno stadio che – ne siamo sicuri – sarà pieno e caldissimo. Vicino dal primo all’ultimo minuto ai suoi giocatori. A sostenerli, ad abbracciarli. Perché questa Ternana a dimostrato di avere “los heuvos”, come dicono gli spagnoli. Perché se questa sera andate a letto con la convinzione che poteva andare meglio, avete ragione. Ma quanti di noi lo avrebbero immaginato 24 ore fa?

E allora prendiamoci tutte queste cose buone che abbiamo visto stasera. O in tv o al maxischermo. Senza pensare a quello che poteva essere ma a quello che sarà. A quello che deve essere. Avremmo potuto avere un margine migliore. Si parte invece dall’1-1. Ma questa Ternana non ha avuto paura di nulla, non dovrà avere paura neanche giovedì prossimo. E non l’avrà.

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