Rischio fallimento? A De Canio la risposta

Rischio fallimento? A De Canio la risposta

Cosa c'è di più drammatico ed umiliante per un imprenditore se non la chiusura della propria azienda per fallimento? E da cosa è provocato un fallimento?

Semplice: da un coacervo di concause (insolvenza, incapacità gestionale, mancata programmazione, mancati investimenti, concorrenza superiore, scelte imprenditoriali sbagliate… e ci metto pure la sfortuna) che inevitabilmente portano al disastro.

Come non accostare quell' impronunciabile termine, quel tragico destino (solo sportivamente parlando, è ovvio!) alla Ternana Unicusano?

I numeri parlano chiaro e sono inconfutabili.

Credo che nessuno, neanche il più inguaribile degli ottimisti, possa concedere a questa squadra più del 10/20 per cento di possibilità di riuscire a risollevarsi dal mortificante ultimo gradino della graduatoria che attualmente occupa. Per lo meno al momento.

E dire che l’arrivo a Terni di Bandecchi e soci dopo i 14 anni di dittatura Longariniana era stato accolto quasi come una liberazione…

Nulla di tutto questo. E taccio per doveroso decoro ogni commento sulla squallida sagra dell'incompetenza calcistica inscenata domenica scorsa al Rigamonti di Brescia dalla Ternana Unicusano.

Meglio parlare d' altro.

Le uniche due domande che ora mi rimbalzano prepotentemente in testa nelle mie macabre elucubrazioni in rossoverde sono le seguenti: ma che cosa è venuto a fare Bandecchi a Terni? E soprattutto: Perché? Solo a cascata arrivano tutte le altre…

Se è vero – come è ineludibilmente vero – che c'erano almeno altri due gruppi pronti a rilevare la Ternana, perché Longarini ha scelto proprio Unicusano per la sua successione? Perché offriva le migliori garanzie?

Di questo non ne sono certo, perché ci sono state almeno altre due serie opzioni che nemmeno sono state prese in considerazione, in quanto evidentemente era già tutto concluso da tempo.

Perché il "progetto" è partito sicuramente da molto lontano ed è stato anche pilotato (o per lo meno "sponsorizzato") da terzi protagonisti, politici e non, che hanno avuto il loro buon peso nella scelta che è stata effettuata.

Quello che mi sorprende, riallacciandomi all' incipit di questo editoriale, è di come un’azienda prestigiosa come Unicusano possa rischiare un "fallimento" (sportivo, è chiaro!) così maldestro e clamoroso.

In fondo, ne va del buon nome del marchio!

Intanto nella tifoseria rossoverde cresce sempre di più quella pianta venefica che si chiama "rassegnazione". E la rassegnazione, lo si sa, altro non è che l'anticamera del DISAMORE.

Ma ora – autentico "coup de theatre"! – per evitare questo disarmante risultato e tentare l'autentica "mission impossible" della salvezza, la palla è passata a Gigi De Canio, testé chiamato al capezzale della quasi moribonda Ternana a mo’ di "Deus ex machina"!

Va detto senza mezzi termini che Bandecchi questa volta è andato a pescare un bel carico nel mazzo, segno che è sua seria intenzione di cercare di evitare le nefaste conseguenze tratteggiate in questo editoriale.

Questo è buon segno; anche di coerenza con quanto dallo stesso Patron promesso il giorno di Carnevale.

Auspico quindi che si riesca ad invertire la rotta, perché il famoso "fallimento" è dietro l'angolo.

Ma ci sono ancora 16 "udienze " da celebrare…Vale la pena di avere ancora un pizzico di fiducia e di speranza. E di andare a tifare le Fere di Gigi De Canio sabato al Liberati nel complicatissimo impegno contro il Bari del campione del mondo Fabio Grosso. 

In bocca al lupo, mister!

Ci regali l'ennesimo miracolo!